Mega variante: perché Meteorivierapicena sottoscrive per il referendum

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Sabato, 11 Settembre 2010

 

Credo sia opportuno che io esponga chiaramente ai lettori la mia opinione in merito ad alcuni passi salienti che riguardano il tema Mega-variante dato che alcuni articoli della stampa locale, comprensibilmente, non hanno riportato in modo integrale le motivazione per le quali, da cittadino e da coordinatore di Meteorivierapicena.net, ho ritenuto importante sottoscrivere la richiesta di referendum popolare su questo argomento.

Ormai da anni si discute sulla riqualificazione dell’area ex-Ballarin ma a quanto pare, fino ad ora, il termine “Grande Opera” (dal simbolico carattere massonico - architetto incluso) ha solo celato una non meglio identificata idea di progetto architettonico di cui forse nessuno conosce realmente il contenuto, quindi la sua reale utilità. La si chiama “grande opera” prima di esser certi che si tratti di una “grande idea” dato che l’idea ancora non esiste. O forse il temine "grande" si riferisce solo alla futura dimensione fisica dell'opera per cui ha un senso completamente diverso da quello che, attraverso tutto il gran parlare, ci hanno indotto a immaginare.

Altro punto: la città ha bisogno di un’altra piscina o di una nuova piscina? Anche a questo domanda attualmente è difficile trovare una chiara risposta...ufficiale. In ogni caso, che ben venga se è questo di cui la città realmente ha bisogno. Però quella ormai ritenuta "vecchia" abbiamo imparato a gestirla, ad amministrala nel miglior modo possibile?

Non basta una nuova struttura per rendere professionale un servizio o una prestazione. L'esperienza del calcio e della Sambenedettese dovrebbe insegnarci qualcosa. Uno stadio più grande, più moderno, necessariamente più sicuro, non ha reso più competitiva dal punto di vista sportivo la squadra, né ha reso più saggi e seri i suoi amministratori, per cui ritengo che le strutture siano importanti ma ancor più importanti sono gli uomini che le fanno vivere. Per non parlare poi del Palacongressi. Storie infinite, di cui si perde velocemente memoria.

Altro punto: la sottostazione elettrica delle Ferrovie dello Stato rappresenta un rischio per la salute di coloro che abitano nelle immediate vicinanze? Se qualcuno, “dall’alto”, provasse a rispondesse SI a questa domanda (personalmente il SI è la mia risposta) quante stazioni dovrebbero essere spostate sul tutto il territorio nazionale? Quanti piloni dell’alta tensione? Chi si dovrebbe assumere l’onere di tale operazione? Chi ne sarebbe responsabile? Se speriamo di ricevere una risposta che possa definirsi chiara ed esplicativa su questo argomento dovremo anche sperare di vivere molto a lungo perché ciò non accadrà né domani né dopodomani.

Comunque per quello che mi è concesso sapere, la Scienza, seppure indirettamente, ha già risposto a questo quesito, pur non essendosi espressa in modo esplicito in relazione diretta a questi argomenti specifici. Non può farlo, perché ciò non viene permesso. O credete ingenuamente che il mondo scientifico ufficiale sia pura espressione e rappresentazione di libertà e di verità? Da dove credete che arrivano i denari per fare vera ricerca? Dalle casse dello Stato?

Però c’è da sottolineare anche un altro aspetto che riguarda l’essere umano in generale, il quale, essendo per sua natura curioso, vuol sapere ad esempio se l’uso del cellulare può nuocere alla sua salute. In tutta sincerità, anche se rispondessimo in modo affermativo, smetteremo poi di farne uso? Un altro esempio: per il momento sappiamo con certezza che il fumo nuoce gravemente alla salute – tanto che lo abbiamo scritto sui pacchetti di sigarette ! – ma allora perché milioni sono i fumatori, molti dei quali non hanno la benché minima intenzione di smettere, ed è lo Stato addirittura a controllare la commercializzazione del tabacco? Sapere quindi non basta, dobbiamo poi anche mantenere un comportamento coerente con ciò che fa parte della nostra nuova "consapevolezza".

Nel trattare l'ultimo argomento passo ora ad un problema che in un certo qual modo mi tocca personalmente e che di certo riguarda anche tante altre persone che si trovano nella mia stessa condizione. Avete provato a cercare un appartamento in affitto a San Benedetto del Tronto? Vi siete mai chiesti quanti sono gli appartamenti attualmente disponibili sul mercato nella nostra città e quanto costa affittarne uno, anche se di piccole dimensioni ?

Oppure: quanti sono gli appartamenti attualmente in vendita sul territorio del nostro comune? Quanti quelli che da tempo risultano invenduti? Il loro prezzo di mercato, ultimamente, vista la crisi del mercato immobiliare, è forse sceso? Quanto costa mediamente un metro quadrato di casa dalle nostre parti? Chi può realmente permettersi di spendere tali somme di denaro? Un'altra osservazione che forse potrà sembrare fuori tema ma che a mio parere è un argomento correlato, quindi su cui riflettere: come è possibile che da noi decine di strutture alberghiere vengano riconvertire in abitazioni quasi senza batter ciglio come fosse la cosa più normale di questo mondo? Con quale principio si autorizza la costruzione di un residence, praticamente in riva al mare, con decine di appartamenti, se non vado errato di cinque o sei piani, dove prima sorgeva una villa a due piani con giardino?

Lasciare che si concedano anche gli ultimi scampoli di prezioso territorio alla costruzione di ulteriori centinaia di abitazioni, di cui la città non mi sembra abbia una reale necessità a scopo abitativo, ma probabilmente più per fini speculativi (dei quali non godono solo i costruttori ma anche i potenziali acquirenti, cioè altri cittadini), è una decisione che renderà più bella e più vivibile questa nostra città? In questo modo, invece, non si andrà quasi certamente a caricare di un ulteriore peso ambientale e sociale una città che sta già mostrando gravi difficoltà e non solo in campo urbanistico?

Crediamo veramente che questa “operazione” non costerà nulla a noi cittadini? Direttamente forse no, ma indirettamente può farlo in tanti modi differenti e a caro prezzo. Conviene quindi fare tutto questo? Parliamone insieme. Tutti insieme, in modo responsabile, sincero e lungimirante.

Per questi e anche per altri motivi credo e sostengo che questa importante decisione, che riguarda sostanzialmente il futuro della città, spetti anche alla cittadinanza che dal canto suo dovrà però svegliarsi dal torpore che la sta rincoglionendo sempre più, per evitare che accada un ulteriore scempio, irrispettoso, irreversibile, di cui in futuro dovremo tutti sopportare il peso. (Riego Gambini)

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