Compriamoci un “vuoto”, anzi due

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Giovedì, 23 Settembre 2010

 

Dal Piceno - Quanta terra ci si compra oggi con 20 milioni di euro? Hai voglia… se poi i comuni di Grottammare e San Benedetto si adoperassero per far ottenere alla benemerita Fondazione Carisap un “prezzo speciale”- come è normale quando si compra in blocco o all’ingrosso - potrebbe essere un affare facile. La proprietà resterebbe (ovviamente) al compratore, mentre l’utilizzo a noi cittadini, rispettando i nobili intenti. Però col vincolo di non costruirci NIENTE nè adesso nè per i prossimi 100 anni. Due grandi VUOTI, uno a Grottammare e uno a San Benedetto [o più di due, cioè frazionati, non trovandoli interi].

In parte è quello che propone “Grottammare Futura” nel suo bel comunicato di ieri. Indirizzare intelligentemente l’opportunità della “propria” Grande Opera verso la promozione dell’ignorato (quanto invidiato) comparto vivaistico locale, che certo non necessiterebbe nè di metricubi di cemento né di invadenti sofisticherie. Però quest’altra mia (apparentemente strampalata e radicale) idea di ben due “vuoti” è molto di più (con addirittura meno investimento, anzi niente), perché andrebbe davvero incontro ai bisogni reali ed urgenti delle due collettività, prima che sia troppo tardi. E in tempi brevissimi. Senza pasticci urbanistici, senza scomodare (e pagare) capricciose archistar, senza ammattirsi ad inventare utilizzi improbabili, senza rimpinguare (in cambio) ancora di case - si parla di 1000 appartamenti solo a SBT - due comuni che di case (magari brutte, mal assegnate, disabitate) ne hanno già troppe, senza spendere soldi che non ci sono, senza far mutui, senza dover costruire ancora strade e parcheggi, senza più litigare su volumetrie, destinazioni, gestioni, e senza riempirsi la bocca di turismo che tanto non ci capiamo niente e chi viene viene e a tutti va bene così. (…)

Due grandi spazi vuoti. VERDI, LIBERI, PENSOSI, SILENZIOSI, RICCHI DI NATURA. Pieni di aria e basta. Due sani polmoni per tutti. Gestiti a turno dai quartieri tramite cooperative. Per andarci in ricreazione da soli e in compagnia, a spurgarci e ricaricarci, a “curarci” un po’ di tutti i nostri mali mentali, esistenziali, sociali, politici, ambientali… oppure per fermarci semplicemente a leggere un libro e riflettere, chè ne abbiamo bisogno. Prima o dopo i pasti, come le medicine, ma senza medico. (Pier Giorgio Camanioni)

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