La gente dei parchi saluta il meeting di Europarc

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Mercoledì, 29 Settembre 2010

 

Il 29 settembre inizia l'importante incontro di Europarc al Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Gli intervenuti da tutta Europa, ma anche con esperti di altre parti del mondo come il nuovo direttore generale del National Park Service degli USA, sono chiamati a riflettere sul ruolo e la capacità di governance delle aree naturali protette in un mondo che si fa sempre più complesso e rapido nei mutamenti sociali ed economici.

Un mondo interconnesso e globalizzato, in cui gli effetti distruttivi della passione cinese per il legno di palissandro sconquassa l'etica e la natura di un'isola lontanissima come l'incredibile e martoriato Madagascar. Ma è solo un esempio tra i mille possibili.

Unione per i parchi e la natura d'Italia, network che raggruppa tutte le associazioni culturali e professionali della gente dei parchi (Associazione 394 - AIDAP - AIGAE - AIGAP - Istituto Pangea onlus) saluta i convenuti e gli augura sereni e proficui lavori.

Con la speranza che l'importanza dell'evento, la qualità delle persone e delle esperienze rappresentate, la presenza di illustri esponenti del mondo politico, economico e culturale, faccia ricordare a tutti noi che il Parlamento italiano ha approvato la legge n. 122/2010 di ratifica del decreto legge n. 78/2010 con cui vengono ridotti del 50% gli stanziamenti ordinari dei parchi nazionali, ridotto del 10% il budget annuale del ministero dell'ambiente, ed introdotte una serie infinita di difficoltà per l'operato di enti parco che dovrebbero e si vorrebbero snelli e capaci di influire sulla perdita di biodiversità, come sulla conservazione della natura e del paesaggio, così come sul recupero delle tradizioni culturali e la ricerca di azioni per lo sviluppo compatibile.

Non solo questi obiettivi non potranno essere raggiunti, ma il taglio annuale del 50% dei contributi ordinari potrebbe determinare la chiusura di molti parchi nazionali. Bisogna tenere presente che in diversi dei 23 parchi nazionali italiani già la sola spesa per il personale supera il 50% degli attuali contributi, senza contare i costi vivi per il minimo funzionamento degli uffici, dei già pochi automezzi, attrezzature, e quant'altro serve al normale funzionamento di un'impresa come di un'amministrazione pubblica. Con soli 50 milioni di euro annui, finora il governo italiano ha garantito la sopravvivenza degli enti, che da parte loro hanno spesso usato i fondi pubblici per cofinanziare progetti europei.

La stessa legge, dopo anni di tagli trasversali alle amministrazioni pubbliche che hanno colpito in modo indiscriminato enti con poche decine dipendenti, aggiunge altri tagli di funzionamento, per cui non si potrà più:

* spendere per convegni-mostre-pubblicità più del 20% di quello speso nel 2009 (abbiamo già spiegato tutto a tutti?)

* spendere per viaggi all'estero più del 50% di quello speso nel 2009 (abbiamo già capito tutto quello che fanno gli altri?)

* spendere per formazione più del 50% di quello speso nel 2009 (abbiamo già imparato tutto?)

* far lavorare i dipendenti di un parco per una iniziativa promozionale, poiché è vietato fare attività, se non gratuita, fuori dall'orario di servizio? (ma lo sviluppo di un'area si fa solo in orario di ufficio?)

* spendere per studi più del 20% di quello speso nel 2009 (abbiamo forse risolto ogni problema e non serve più studiare?).

Dopo l'importante dichiarazione del Presidente della Repubblica, l'approvazione della mozione alla Camera dei Deputati, le dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente, la gente dei parchi chiede l'urgente modifica di queste norme che portano alla paralisi di tutto il sistema nazionale delle aree naturali protette.

Davvero una gran beffa per il 2010, anno internazionale della biodiversità! (greenreport.it)

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