Radiazione UV in aumento sull'Emisfero Nord

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Venerdì, 26 Agosto 2011

 

Da un recente studio effettuato in Giappone, si evince che le radiazioni ultraviolette, nocive all'organismo, aumenteranno nei prossimi decenni nell'emisfero settentrionale, in particolar modo alle medie latitudini (30°- 60°N), tra cui anche sull'Italia. Questo nonostante sia attesa una ripresa dello strato di ozono stratosferico.

Si è giunto a questa conclusione grazie ad accurate simulazioni effettuate attraverso un nuovo modello di simulazione ambientale terrestre (denominato MIROC ESM-CHEM), elaborato da Shingo Watanabe e dai suoi colleghi della Nagoya University, dell'Istituto Nazionale per Studi Ambientali e dalla Kyushu University.

Contrariamente ai precedenti studi per il calcolo della radiazione UV in arrivo sulla superficie della terra non è stato solamente conteggiato la concentrazione di ozono stratosferico ma anche quello troposferico così come la presenza dell'aerosol e delle nubi. I risultati hanno rivelato una significativa influenza di questi fattori nella troposfera, suggerendo che una riduzione del buco dell'Ozono, non necessariamente comporterebbe una diminuzione globale della radiazione UV in arrivo sulla superficiale terrestre.

Lo studio mira inoltre a fornire una comprensione più precisa dei cambiamenti climatici in atto e dei futuri scenari sulla Terra, non solamente in termini di temperatura, precipitazione ed altezza media del mare, ma anche attraverso il ciclo del carbonio, gli agenti atmosferici e la radiazioni UV, elementi strettamente interconnessi con gli ecosistemi e l'attività umana sul pianeta. I risultati della simulazione saranno altresì inclusi nel rapporto di valutazione dell'IPCC che varrà rilasciato nel 2013.

Le simulazioni hanno mostrato che le dannose radiazioni UV-B sono destinate ad aumentare alle medie latitudini nella seconda metà del 21° secolo. Nello specifico in Giappone si prevede un aumento del 10% entro la fine di questo secolo.

Tale aumento contraddice proiezioni precedenti, in cui si prevedeva che una riduzione del buco dell'ozono stratosferico portasse ad una riduzione della quantità di radiazioni UV-B in arrivo sulla superficie terrestre. Lo studio ha rivelato infatti che cambiamenti di origine antropica in troposfera (riduzione della copertura nuvolosa, aumento degli aerosol, ecc...) contribuirebbero ad aumentare la radiazione UV-B. In altre parole queste radiazioni nei prossimi decenni riusciranno ad attraversare la Troposfera in maniera molto più facile rispetto ad oggi.

Lo studio, secondo i ricercatori, dovrebbe interessare una vasta gamma di settori, tra cui la medicina, l'agricoltura, la pesca, le costruzioni, le infrastrutture, ecc..., tutti settori penalizzati da questo aumento della radiazione. (3bmeteo.com)

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