Marea nera nella Baia di Bohai: Il più grande incidente oceanico nella storia della Cina»

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Sabato, 27 Agosto 2011

 

Liu Cigui, il direttore dell'Amministrazione oceanica di Stato (Soa) della Cina, ieri non nascondeva la sua irritazione per come la multinazionale petrolifera Usa ConocoPhillips sta gestendo la pulizia e la bonifica delle ripetute maree verificatesi nella Baia di Bohai. Liu ha avvertito il gigante petrolifero statunitense che «deve finire la pulizia delle macchie di petrolio nella Baia di Bohai prima del periodo fissato dalle autorità cinesi. Nel caso non vi riuscisse, il gigante americano verrà fatto oggetto di una supervisione più severa. La Soa sta raccogliendo le prove e valutando l'impatto ecologico delle recenti fughe di petrolio nella Baia di Bohai. Si prepara anche a perseguire la società americana davanti alla giustizia. Tutte le imprese che danneggiano l'ambiente oceanico cinese devono pagarne il prezzo».

Secondo Liu Cigui le maree nere causate dalle piattaforme offshore della ConocoPhillips sono «Il più grave incidente oceanico nella storia della Cina».

E pensare che solo il 24 agosto il presidente di ConocoPhillips China, Georg Storaker, aveva annunciato in una conferenza stampa che la sua impresa era in grado di concludere la pulizia del petrolio nellla Baia di Bohai prima del 31 agosto, poi ha rivelato che alla multinazionale non era ancora arrivata nessuna domanda di indennizzo, assicurando comunque che avrebbe discusso di questo problema in caso di processi. E' questo che ha probabilmente mandato i cinesi su tutte le furie. Liu Cigui ha risposto a Storaker che «richiederà dei danni per il degrado dell'ambiente ecologico locale dovuto alle fughe di petrolio e sta studiando il loro impatto». Secondo la Soa, 49 studi legali si sono offerti volontariamente per fornire assistenza giuridica in caso di processi, «l'Amministrazione ne selezionerà 8 prima di proporre la composizione finale del suo team giuridico intorno alla fine di agosto».

La ConocoPhillips China probabilmente dovrà pagare molto caro il fatto di aver ascosto fino a giugno alle autorità cinesi l'esistenza di due sversamenti di greggio nel campo petrolifero offshore di Penglai 19-3. Solo quando la marea nera ha raggiunto le coste e le spiagge delle province dell'Hebei e del Liaoning, ci si è resi conto di cosa stava succedendo e della catastrofe economica provocata alle imprese turistiche e agli impianti di acquacoltura.

Il 20 agosto ConocoPhillips China ha segnalato altre 9 fuoriuscite di petrolio nella Baia di Bohai e secondo un altro dirigente della Soa, Wang Fei, «Un totale di 5.500 km2 della baia sono stati contaminati, dei quali 870 seriamente inquinati».

Storaker aveva assicurato che «il 95% dei fanghi contaminati dal petrolio sul fondo dell'acqua sono stati ripuliti e la bonifica sarà terminata prima della fine di agosto».

In questo scontro resta sullo sfondo un altro protagonista di questo disastro ambientale, la China national offshore oil corporation (Cnooc) che sfrutta insieme alla ConocoPhillips I campi petroliferi offshore che hanno provocato la marea nera. Evidentemente per le autorità cinesi è molto imbarazzante accusare una società statale e chiedersi i danni da sole. L'unica cosa che ha detto la Cnooc è che collaborerà «Per risolvere questo problema».

Storaker ha detto che «circa 115 metri cubi, o 700 barili di petrolio greggio sono fuggiti sulla superficie del mare, mentre 2.500 barili di fanghi contaminati di petrolio sono colati sul fondo dell'acqua. La ConocoPhillips ha inviato 80 sommozzatori sulla piattaforma "C" per ripulire gli strati di petrolio».

Ma la multinazionale ammette che il greggio continua a fuoriuscire da piccoli fori apertisi sul fondo in un'area del diametro di 15 metri accanto alla piattaforma C, ma assicura che si tratta del residuo dello sversamento avvenuto il 17 giugno e che «il C-20, che era la fonte del rilascio dei fanghi di trivellazione del 17 giugno, è stato definitivamente chiuso il 19 giugno e la società è fiduciosa che la chiusura resti efficace». La ConocoPhillips China assicura che attualmente dal fondale infiltrarsi nei pressi della piattaforma C non filtrerebbero più di 2 litri di petrolio al giorno e che «Eventuali gocce di petrolio rilasciate dalla zona dove filtrano, sono contenute e ripulite in superficie».

ConocoPhillips China respinge le accuse di aver nascosto le nuove fuoriuscite: avrebbe osservato per la prima volta gli sversamenti dal fondale il 14 agosto ed ha avvertito la Soa il 15 agosto, con rapporti successive presentati alla Soa il 16, 18 e 20 e pubblicazione dei dati sull'inquinamento sul sito dell'impresa il 18 agosto e con un comunicato stampa del 19 agosto.

La maggior parte degli sversamenti iniziati il 4 giugno, da una "faglia naturale" vicina alla piattaforma Peng Lai B, sarebbero invece state bloccati, «continuano ad esserci tracce di petrolio, stimate in non più di pochi litri al giorno, che filtrano ad intermittenza e occasionalmente, causando piccole iridescenze in superficie. Bariere galleggianti sono state immediatamente installate intorno alle aree in superficie per contenere e raccogliere il petrolio».

Il 17 giugno bolle di gas e petrolio sono state osservate in superficie a circa due miglia di distanza dalla piattaforma C, durante le operazioni di perforazione. «Una procedura di cementazione ha bloccato con successo lo sversamento entro 48 ore assicura l'impresa Usa - Tracce di bolle vengono occasionalmente osservate dal fondo del mare. Le operazioni finali di bonifica sono in corso».

La ConocoPhillip stima che i due incidenti abbiano causato uno sversamento di circa 3.200 barili (515 m3) di greggio e di oil-based drilling fluids. (greenreport.it)

PS: Solo nel settore dell'estrazione petrolifera (quindi le miniere ad esempio sono escluse) attualmente nel mondo esistono più di 40.000 campi anche se molti di essi sono piccoli. Nel 2003 solo gli USA ne avevano 30.000 anche se i maggiori si trovano in Arabia Saudita e in Kuwait. Mi chiedo:quanti sono i fori, i pertugi, i canali, più o meno profondi e grandi, che l'uomo ha effettuato sulla crosta terrestre nel corso degli anni? Quanti altri sono già stati programmati e autorizzati per il futuro? Voi credete questa incredibile attività non generi alcuna conseguenza che per il pianeta
? E sia chiaro non mi riferisco solo alle maree nere, ma immaginate che nel vostro corpo ci siano migliaia e migliaia microscopiche trivelle o pompe che estraggono dalle vostre ghiandole, dai vostri tessuti, materiale liquido, solido o gassoso, risultato dei processi vitali del vostro organismo (non mi riferisco a quelli che vengono poi naturalmente, necessariamente espulsi) e che nel corso dell'esistenza ne determinano o no l'equilibrio, per cui la vita. (RG)

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