Texon ferma da alcune settimane: rilevate nell’aria particelle altamente inquinanti

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Venerdì, 9 Dicembre 2011

 

MASSIGNANO – Avevano ragione i cittadini. La fabbrica Texon è stata fermata dopo le analisi effettuate dalla stessa azienda e dall’Arpam in quanto superava i limiti nell’emissione di ossidi di zolfo. Numerose furono le proteste dei cittadini e dei paesi limitrofi e sopratutto del Comitato Villa Santi Val Menocchia preoccupati per la loro salute e alla fine, stando agli ultimi avvenimenti, torto non sembra lo avessero.

«Da alcune settimane la centrale elettrica ad olio vegetale della Texon – scrive la presidente del Comitato Anna Pennesi – è stata fermata perché le emissioni di inquinanti prodotte superano quelle consentite. Continuare l’attività sarebbe stato fuorilegge con risvolti penali per l’azienda. Gli ossidi di zolfo risultano molto pericolosi sia per l’uomo che per l’ambiente, infatti una esposizione prolungata, anche a basse concentrazioni, può portare ad incremento di faringiti, affaticamento e disturbi dell’apparato sensorio, mentre a concentrazioni superiori può dare luogo a irritazione delle mucose nasali, bronchiti e malattie polmonari da quanto è emerso da uno studio dell’Arpam Marche».

«L’azione principale invece operata ai danni dell’ambiente – continua – consiste nell’acidificazione delle precipitazioni meteorologiche (piogge acide) che a basse concentrazioni provoca, nelle piante, una riduzione della crescita e della riproduzione, a concentrazioni più alte ne provoca la morte alterandone la fisiologia in modo irreparabile. Inoltre gli ossidi di zolfo sono componenti secondari nella formazione di Pm10. Ora, quindi, per riavviare la centrale, la ditta Texon chiede alla Provincia di alzare sostanzialmente il limite di emissione di ossidi di zolfo nell’autorizzazione già rilasciatagli».

«Vogliamo sperare – fanno sapere dal comitato Villa Santi Val Menocchia che si è sempre opposto alla centrale – che questa volta la Provincia, tenga conto dei tempi e dei modi previsti nelle procedure di legge, prenda in considerazione tutti gli aspetti della vicenda, tenendo conto dei pareri dei Comuni di Montefiore dell’Aso, Massignano e Carassai danneggiati dalle emissioni, ma soprattutto tuteli la salute dei cittadini fortemente preoccupati dall’evolversi della situazione».

«Anche perché, è bene ricordarlo, sulle precedenti autorizzazioni di questa centrale sono pendenti al TAR due ricorsi, – conclude la nota stampa del comitato – uno per quella regionale ed uno su quella provinciale alle emissioni, inoltre è in corso un procedimento giudiziario della Procura della Repubblica di Fermo». (ilsegnale.it)

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