Rischio sismico, Ordine dei Geologi: “servono risorse per costruire in sicurezza”

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Domenica, 23 Gennaio 2011

 

Ancona – “L’Ordine dei Geologi delle Marche sta lavorando senza sosta per far recepire alle istituzioni gli importanti cambiamenti introdotti con le nuove norme per le costruzioni in zona sismica. Bisogna, infatti, investire risorse sulla prevenzione del rischio sismico e idrogeologico anche quando si costruisce una casa, un edificio, un capannone. Non dimentichiamoci che la prevenzione si fa partendo dalla conoscenza del territorio e prima della progettazione edilizia. E, in questo, è fondamentale la figura del geologo, professionista basilare della prevenzione del rischio”. E’ il messaggio che ha lanciato il presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche, Enrico Gennari, dal secondo Forum degli Ordini regionali e del Consiglio nazionale dei Geologi, che si è svolto oggi a Firenze. Un’iniziativa di studio delle Ntc 08, le norme tecniche di costruzione, e delle loro linee guida, con cui i professionisti si devono confrontare. Il fine della norma è l’innalzamento del livello prestazionale del manufatto e, quindi, della qualità complessiva dell’edificato con un particolare accento alla sicurezza e alla prevenzione con l’introduzione delle indagini preliminari di microzonazione sismica, uno studio che ha lo scopo di prevedere la distribuzione degli effetti di un terremoto in un’area urbana e di individuare criteri di gestione del territorio, geotecnici, strutturali, urbanistici, per mitigarne gli effetti.

“Malgrado ciò – ha citato ad esempio Gennari -, nel Piano casa della Regione Marche sono previsti incentivi per il risparmio energetico, ma non è stato previsto niente per le indagini preventive di microzonazione sismica nonostante che l’Ordine dei Geologi, già da un anno, abbia predisposto le linee guida per la loro attuazione e che la stessa Giunta regionale abbia deliberato di approvarle entro l’anno 2010. Si deroga a tutto come se l’obiettivo fosse solo l’emergenza perché la macchina della protezione civile e il business dell’emergenza possa attivarsi, perché in emergenza si trovano sempre i soldi”. L’Ordine dei Geologi si sta attivando per far recepire alle istituzioni i cambiamenti introdotti con le nuove norme per le costruzioni in zona sismica e si è fatto promotore anche della redazione di standard di lavoro, da condividere con le Federazioni provinciali degli ingegneri, d’ausilio ai tecnici degli ex Geni Civile per valutare che la documentazione presentata sia conforme alla normativa. Il Forum di Firenze, ha sottolineato Gennari, è stato “un’occasione per parlare dell’importanza del ruolo del geologo, definito da leggi e norme in campo nazionale e regionale ma non accolto a sufficienza dalle istituzioni. Sono pochi i geologi nei posti chiavi, caso eclatante del Consiglio superiore dei lavori pubblici, a favore invece d’ingegneri e architetti che sono, spesso, gli unici referenti degli amministratori e del legislatore per l’ambiente, il territorio, la salvaguardia idrogeologica e la prevenzione sismica”. Nella Regione Marche, ha aggiunto Gennari, “soltanto 10 geologi occupano posizioni di dirigenza o, comunque, di alta responsabilità nell’Amministrazione pubblica. Anche la legislazione regionale urbanistica e di pianificazione territoriale è ferma agli anni ‘90 e molte leggi sulla salvaguardia del territorio, pure esistenti, sono disattese quando addirittura sconosciute. Questo porta a una visione ristretta troppo localizzata e sbilanciata verso la progettualità edilizia e strutturale ad ogni costo”. Da quest’atteggiamento culturale, deriva che “si trovano soldi per le grandi infrastrutture, per le nuove edificazioni, per la realizzazione di grandi opere, sorrette da decine di studi di fattibilità e di progettazione, con grave sperpero di denaro pubblico, in territori dove, non solo gli studi geologici, ma anche dove le evidenze oggettive lo sconsigliano. Ma, a distanza di anni dalla loro emanazione, non si trovano i soldi per i Piani di bacino, per la microzonazione sismica, per la messa in sicurezza dei centri abitati instabili, per la sistemazione di frane”. Gennari ha ricordato l’ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri, la 3907 del 2 novembre 2010, che, stanzia, in materia di protezione civile, 42 milioni di euro per la prevenzione sismica degli edifici pubblici e privati, destina 4 milioni, per tutte le Regioni italiane, alla microzonazione sismica. “Una cifra esigua – ha commentato il presidente dei geologi marchigiani -, che va suddivisa sul territorio nazionale e che prevede il cofinanziamento delle Regioni. Un primo piccolo passo, comunque, verso la strada della prevenzione del rischio sismico per il quale invitiamo la nostra Regione ad applicare la delibera approvata il 5 gennaio 2010 in cui si assicurava che la microzonazione sarebbe stata finanziata entro l’anno. A dodici mesi di distanza, noi non abbiamo visto niente”. (ilmascalzone.it)

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