Climate change, la fuga dei coralli

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Lunedì, 24 Gennaio 2011

 

Potremmo assistere a un rapido spostamento degli ecosistemi dovuto agli effetti del climate change quale è il riscaldamento degli oceani. È stato recentemente verificato uno spostamento verso il polo delle barriere coralline attorno il giappone. Una specie è stata osservata muoversi all’incredibile velocità di 14 chilometri l’anno grazie al passaggio della corrente oceanica che facilita lo spostamento della forma natante dei coralli, i polipi.

Autostop oceanico
Hiroya Yamano e i colleghi del Center for Global Environmental Research di Tsukuba, Giappone, hanno controllato le osservazioni di coralli nelle acque giapponesi a partire dal 1930; qui le temperature superficiali invernali sono cresciute di 0,7 – 2,4 gradi in 100 anni. Inoltre i ricercatori hanno fatto notare come le correnti dirette verso i poli che corrono parallele alle coste del giappone, della costa est del sud america e di nord america africa e australia possono svolgere un ruolo importante nel velocizzare questo spostamento. Questo può spiegare lo spostamento di 14 chilometri all’anno, velocissimo se paragonato alla media di un chilometro annuo per specie di piante e animali terrestri o ai 5 degli abitanti del fondo marino.

La risposta al cllimate change
Lo studio è la prima prova della migrazione di massa dei coralli e combacia con altre osservazioni che da tutto il mondo riportano massicci spostamenti verso i poli di specie di coralli e di pesci legati all’ecosistema della barriera corallina.
La migrazione dopo tutto è l’unica alternativa all’estinzione dovuta alla scomparsa dell’habitat, soprattutto per organismi ad alta specializzazione o con ristretti limiti ecologici che difficilmente si adattano in fretta a nuove condizioni.
Detto questo lo spettro della variabilità è ampio e la risposta delle varie specie di antozoi che compongono le barriere coralline è complicata come dimostrano vari studi.

Morto un antozoo se ne fa un’altro
Ad esempio un articolo recente* ha esaminato le successioni ecologiche che si verificano al cambiare della temperatura delle acque. Le colonie di coralli vengono infatti ripopolate da specie a veloce accrescimento e a vita breve, proprio come accade con le successioni vegetali che rapidamente colonizzano una nicchia ecologica resasi improvvisamente disponibile, per esempio dopo un incendio.
Assisteremo forse alla creazione di una zona “ipertropicale” dove ora ci sono i mari tropicali, con una nuova ecologia e nuove specie? Di certo la storia naturale ci insegna che a seguito di estinzioni e conseguente liberarsi di spazi e di nicchie trofiche la natura non ci mette molto a sviluppare nuove forme di vita in grado di sfruttarli.

Fonti
Nature News: Coral marches to the poles – Nicola Jones
* Yakob, L. & Mumby, P. J. Proc. Natl Acad. Sci. USA advance online publication doi:10.1073/pnas.1015443108 (2011).

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