Tesino verde, bioattivatori per migliorarne l’autodepurazione

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Giovedì, 2 Giugno 2011

 

GROTTAMMARE – Lo scorso anno Goletta Verde lo aveva inserito nella lista nera dei torrenti inquinati, ma ora inizia una nuova vita per il Tesino grazie ai bioattivatori. In sintesi saranno in grado di ridurre in tempi brevi le microalghe in sospensione che rendono l’acqua verdognola aumentandone la trasparenza ed ostacolando la successiva formazione di nuove alghe, senza l’uso di prodotti chimici.

È partito nella giornata di ieri, 31 maggio, il progetto sperimentale per migliorare il sistema di autodepurazione naturale del torrente attraverso l’utilizzo dei bioattivatori che sono composti costituiti da una miscela di batteri ed enzimi, totalmente solubili in acqua, provenienti da materie prime non geneticamente modificate, senza componenti patogeni e totalmente innocue per qualsiasi forma di vita. Si usano nei corpi idrici che soffrono di condizioni anossiche, dove vengono inseriti batteri anaerobici in grado di lavorare in assenza di ossigeno per eliminare la formazione di gas nocivi.

«Un ulteriore strumento per migliorare la qualità delle acque che si riversano sulla nostra costa – spiega l’assessore all’Ambiente Giuseppe Marconi – e che rafforza l’efficienza del nostro depuratore. Il miglioramento del sistema di auto depurazione delle acque del torrente rientra, comunque, in un progetto ancora più ambizioso che abbiamo intenzione di realizzare l’anno prossimo ed è volto alla riqualificazione ambientale complessiva del Tesino, sotto l’aspetto idrogeologico, di qualità delle acque e naturalistico».

Su invito dell’assessorato all’Ambiente, dunque, ieri mattina il geologo Primo Falcioni ha avviato la sperimentazione, allestendo una serie di presidi contenenti i bioattivatori fino a 900 metri dalla foce. Il test avrà la durata di un mese. Durante questo periodo, avverranno 12 somministrazioni di bioattivatori con frequenza trisettimanale e altrettante analisi per verificarne passo passo l’efficacia.

L’intervento progettato si propone di riqualificare il tratto terminale del torrente senza la messa in opera di alcuna struttura che possa interferire dal punto di vista idraulico, né interferire con la biocenosi del sito e senza impatto ambientale sulle aree limitrofe. (ilsegnale.it)

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