Nel Regno della Sibilla, cronaca di un giorno indimenticabile

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Giovedì, 7 Luglio 2011

 

Montemonaco - Una nuova e indimenticabile giornata, carica di sorprese e spunti di riflessione, è quanto hanno vissuto i 300 e più escursionisti e appassionati di montagna nel corso dell’ultima tappa del “festival dell’Appennino” che si è tenuta domenica scorsa a Montemonaco (dal rifugio a 1500 metri sino alla Grotta ad oltre due mila metri). Nonostante la vigilia turbata dal maltempo e dalle cattive notizie atmosferiche, grazie anche all’impeccabile servizio svolto dall’organizzazione, una fiumana di persone (donne, anziani, bambini, giovani, famiglie) si è inerpicata lungo i suggestivi passaggi montani alla conquista della vetta. In testa al gruppo la Guida Alpina Tito Ciarma che ha guidato i partecipanti verso la cresta del Monte Sibilla, tra panoramiche mozzafiato e scorci naturalistici incantevoli. Dopo oltre due ore di cammino, la comitiva, tra cui l’Assessore provinciale alla Cultura Antonini e il sindaco di Montemonaco Corbelli, ha finalmente raggiunto la cima (2.173 metri sul livello del mare) radunandosi poi all’ingresso della Grotta dove l’autore Marco Renzi ha rappresentato il suo spettacolo ispirato al libro “Guerin Meschino” di Andrea da Barberino.

“Si è trattato della prima volta, in assoluto, che un’opera teatrale viene rappresentata davanti alla Grotta intitolata alla mitologica figura – ha commentato l’Assessore Antonini - Un ulteriore primato di questo Festiva, se si pensa inoltre che l’opera di Marco Renzi è incentrata sulla leggenda della Sibilla”. Nel primo pomeriggio il gruppo ha poi ridisceso il percorso, raggiungendo quindi il rifugio di Montemonaco, dove alla presenza di una folta cornice di pubblico si è tenuto l’intervento del prof. Mario Polia che, sottolineando il valore assoluto e di riferimento della cultura popolare, ha lanciato un accorato appello al fine che tutti si “riavvicinino ai miti, come quello della Sibilla che ha collegato le generazioni per millenni al di là dei cambiamenti storici o tecnologici”. A seguire, si è tenuto il concerto degli “Ogam” che ha animato, con evocazioni sperimentali e tradizionali e con gli inserti filosofici di Cesare Catà gli ultimi momenti di una giornata indimenticabile. Tra i presenti anche il Presidente della Provincia Piero Celani che si è complimentato per l’ottima organizzazione e per i riscontri di una manifestazione che sta riscuotendo un incredibile successo di pubblico e di critica, oltre i confini piceni.

Infine, Maurizio Serafini, direttore creativo del Festival e musicista del gruppo degli Ogam, ha così raccontato la sua esperienza ricca di emozioni: “Sin dalla mattinata i tanti escursionisti si inerpicano per i contrafforti del fatato regno a rendere omaggio al genius loci dei monti piceni. Tra loro vecchi saggi che, pur faticando sotto il sole dello zenit, arrampicano le rocce scoscese della corona in una trans mistica ascensionale e bimbi che si divertono a restare in equilibrio nell'affilata cresta del Monte Sibilla. I sudori imperlano le fronti, le gambe tremano sopra gli abissi, gli eccessi gastronomici si sciolgono in fragorosi fiumi e gli sbuffi dei polmoni fanno battere forte le porte cardiache ma tutti arrivano alla cima, 2200 metri sul livello del mare. Là, di fronte all'ingresso del mondo sotterraneo, di quel mondo invisibile che tanto ha fatto paura ai dogmatici, la compagnia si è dato convegno per un omaggio alla Signora dell'Appennino”. (ilquotidiano.it)

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