Germania, batterio killer sei vittime e mille casi

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Sabato, 28 Maggio 2011

 

BERLINO - Sei vittime e circa 1.000 casi tra accertati e sospetti in Germania, oltre ad almeno altri cinque paesi colpiti: peggiora di giorno in giorno il bilancio dell'epidemia di E. Coli in Europa, mentre la Commissione Ue continua a monitorare da vicino la situazione e la Spagna - principale paese sotto accusa - sospende l'attività dei due stabilimenti nelle province di Almeria e Malaga, che sono sospettate di aver distribuito cetrioli contaminati in Germania. La notizia delle sei vittime, due in più rispetto a ieri, è arrivata in serata dalla stampa tedesca, anche se l'istituto berlinese Robert Koch per la salute pubblica si limita ancora a confermare solo due decessi.

Sempre secondo fonti di stampa, i casi accerti del ceppo enteroemorragico (Ehec) del batterio Escherichia coli (E.coli) sono ormai circa 1.000, di cui 400 solo ad Amburgo (Nord). Da parte sua, l'istituto Robert Koch conferma 276 casi (62 in più rispetto ai 214 di ieri) di sindrome emolitica uremica (Hus), la versione resistente e più pericolosa del ceppo Ehec. "L'epidemia continua", ha commentato il direttore dell'istituto, Reinhard Burger, invitando i consumatori a non mangiare cetrioli crudi. Secondo quanto è emerso ieri, infatti, c'é una partita di questi ortaggi - proveniente dalla Spagna - all'origine dell'epidemia. Le autorità sanitarie spagnole hanno avviato un'inchiesta in Andalusia per determinare l'origine della contaminazione, ma il ministro dell'Agricoltura - Rosa Aguilar - ha già detto che al momento "non c'é alcuna prova" che la contaminazione sia avvenuta "nel paese d'origine".

In particolare, intervistato dalla Bild online, Javier Lopez, un manager della Pepino Bio Funet - uno dei produttori spagnoli sotto accusa - non ha escluso che la contaminazione sia avvenuta in Germania, durante il trasporto al mercato di Amburgo Da parte sua, la Bild online rivela che - secondo le autorità sanitarie di Amburgo - i cetrioli incriminati non sono arrivati solo dalla Spagna, ma anche dall'Olanda. Tuttavia, questa indiscrezione è stata fermamente respinta oggi dalle autorità olandesi. E' confermato, invece, un aumento dei casi all'estero. In Danimarca e in Svezia ne sono stati registrati 32, che si aggiungono a quelli in Olanda (1), nel Regno Unito (2) e - da oggi - in Svizzera (1) e in Austria (2). Le vittime in Germania, secondo la stampa, sono un uomo di 38 anni di Amburgo, due donne di Cuxhaven (Bassa Sassonia) - 70 e 41 anni - un'anziana di 83 anni sempre della Bassa Sassonia, una donna di 80 anni dello Schleswig-Holstein e una 25/enne di Brema. In questo scenario, il centro nazionale di epidemiologia e sorveglianza dell'Iss ha assicurato che casi d'infezione da E. Coli Vtec O104 - il sierogruppo rilevato in Germania - non sono mai stati segnalati in Italia. Da parte sua, la Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha sottolineato che "non esiste nessun pericolo" per la salute dei consumatori sulle tavole italiane. Ma il "panico indiscriminato che si è diffuso in Germania a causa dell'epidemia rischia di danneggiare ingiustamente anche l'Italia", ha commentato la Coldiretti. (ANSA)

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