Il precipitoso funerale dei pini

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Domenica, 13 Marzo 2011

 

San Benedetto del Tronto - Con gran sospiro di sollievo anche i giornali hanno velocemente chiuso la questione. [Che scassapalle, 'sti "attenti cittadini e lettori"] E' capitato a fagiuolo il comunicato (congiunto? fotocopiato?) di Amministrazione - Comitato di quartiere - Verdi - Legambiente - Benpensanti di varia risma, che "giustifica" - col pianto in gola e il pensiero contabile all'urna elettorale - il doloroso abbattimento dei pini del quartiere San Filippo. Pietra tombale. Adesso che procedano spediti i lavori, senza indugi, che la festa continui, show must go on! Chi ha ordinato il SUV nuovo ne solleciti la consegna, avrà lo spazio che si merita, grossa auto e grosso posto-auto a compensare la scarsa materia grigia.

Ma i tagliatori di alberi, proprio come gli assassini e i delinquenti seriali, non stanno mai fermi troppo tempo. Sono pazienti, sono subdoli, sono furbi, sono risoluti. Passata la scontata piccola buriana sollevata inutilmente da pochi nostalgici - e sta passando veloce, dicevo - uccideranno ancora. I pini della vicina scuola media Manzoni, per esempio. Anche quelli, dirà l'illuminato Comitato di quartiere, sono pericolosi brutti e cattivi, e sporcano. Le "autorizzazioni a procedere" del Comune e della Forestale pare siano già firmate. Col prete pronto per un altro funerale.

Scommettiamo che presto succederà? Chi si opporrà?

Non certo il branco dei sette-otto-nove candidati sindaci, zitti zitti come la banda bassotti, quatti quatti come la banda del buco. Ce ne fosse stato uno, a balbettare qualcosa sul misfatto appena compiuto. Ce ne fosse uno a dire, anche adesso, che i pini (come pure altri alberi) non si toccano, ma si curano, si potano, si coccolano, si proteggono... Già, cose di un altro pianeta, mica del loro. Con tutta evidenza non c'arrivano proprio, 'sti canditatelli col cervello (piccolo) a forma di scheda elettorale (piccola).

Eppure, meno sono presentabili più si fanno impunemente vedere in giro: quelli che fanno le prove con le facce da sindaco e quelli con le loro facce di politici rampanti o falliti in disperata ricerca di riconferma e di consensi. Per lo più facce-da-torta-in-faccia, come quelle dei mandanti del taglio dei pini di San Filippo, appena uscite dal loro funerale. (Pier Giorgio Camaioni)

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