Un PRG a IMPATTO ZERO presuppone delle contromisure o compensazioni che riequilibrino il carico inquinante provocato dalla realizzazione dell'opera stessa (in questo caso la gestione urbanistica della città), carico che attualmente è quantificato con il calcolo delle emissioni di CO2 prodotta dalle attività umane.
Un esempio esplicativo che riguarda invece la mobilità a IMPATTO ZERO:
sappiamo che ogni metro quadro di foresta contribuisce ad assorbire circa 0,7 kg di CO2 l'anno. Sappiamo inoltre che 10.000 chilometri percorsi da un'automobile (utilitaria inferiore a 1.6 cc) sono emessi nell'atmosfera circa 700 kg di CO2. Pochi passaggi matematici per calcolare i m2 di foresta necessari per riassorbire le emissioni di CO2. In questo esempio per riassorbire 700 kg di CO2 sono necessari quindi 903 mq di foresta (per saperne di più: www.impattozero.it).
Se non è questo il principio che è inteso con il concetto PRG A IMPATTO ZERO, proposto dalla nostra amministrazione, trattasi solo di uno slogan propagandistico atto quindi a generare grande confusione.
Nel caso contrario sarebbe il caso che venissero informati quanto prima i cittadini (perlomeno quelli interessati) come verranno eseguiti i calcoli tecnici sulla quantità di CO2 prodotta direttamente e indirettamente (che attualmente viene espressa in chilogrammi) e quali saranno le misure necessarie per il raggiungimento della compensazione (es: bosco=metri quadrati di suolo), cioè la realizzazione dell'IMPATTO ZERO. (RG)
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