"Più pane e meno cemento" La settimana del paesaggio

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Martedì, 18 Ottobre 2011

 

ROMA - "Più pane e meno cemento". Dal 2010 ad oggi l'Italia ha perduto circa tre milioni di ettari di terra coltivabile e stando ad alcune stime ancora oggi vengono edificati 130 ettari di suolo fertile al giorno. Campi e vigne che lasciano il posto a strade, centri commerciali e seconde case destinate spesso a rimanere sfitte o invendute.

Un dato preoccupante, ma che assume anche contorni paradossali se si pensa che negli stessi dieci anni la crescita del Paese è stata quanto mai anemica e tra i pochi settori che hanno spinto in su il Pil ci sono turismo e cultura, entrambi legati a doppio filo con la tutela del paesaggio. Per questo Italia Nostra ha lanciato oggi a Roma con lo slogan "riprendiamoci la terra" la "Settimana nazionale dei paesaggi agrari". "Non si può pensare di contrastare la crisi cementificando il Paese. La cultura e l'agricoltura sono le principali fonti di sviluppo per l'Italia. Insomma l'Italia ha bisogno di più pane e meno cemento", spiega Alessandra Mottola Molfino, presidente di Italia Nostra.

"Il turismo, la produzione agricola, i nostri prodotti alimentari, insieme al nostro patrimonio storico e artistico - aggiunge - rappresentano l'unica vera risorsa economica del Paese capace di dare lavoro e sviluppo. Le azioni di questo governo, tra cui i condoni e il decreto sviluppo, sono suicide. La politica economica dell'Italia è arretrata, incapace di seguire l'evoluzione del Paese". Per sostenere questa alternativa e sensibilizzare

i cittadini, Italia Nostra organizza dal 17 al 23 ottobre, in collaborazione con Coldiretti, incontri, escursioni, degustazioni, visite guidate, mostre, dibattiti e concorsi per le scuole in tutta Italia.

Il calendario completo degli eventi

Attenzione particolare sarà rivolta però a quelli che sono stati scelti come i cinque casi simbolo del consumo scellerato del suolo. Si va dalla Puglia, "minacciata dall'invasione del fotovoltaico e dell'eolico" al Parco agricolo a sud di Milano (47.000 ettari e 61 comuni della provincia) che rischia di vedere il suo territorio ridotto nell'estensione e attraversato da nuove tangenziali (per circa 85 chilometri) capaci di richiamare quotidianamente oltre 70 mila veicoli.

Dalla provincia di Verona, dove su un'area di oltre 450 ettari sta per essere realizzato "il mostro Motorcity, il più grande centro commerciale d'Europa", alla Conca d'Oro di Palermo (o, meglio, quel poco che ne resta), minacciata dalla costruzione del Centro direzionale della Regione Siciliana. Senza dimenticare la Liguria, che pezzo dopo pezzo sta perdendo lo storico patrimonio dei muretti a secco che ne caratterizzano da secoli il paesaggio.

"La cultura e l'agricoltura - conclude Alessandra Mottola Molfino - sono le principali fonti di sviluppo per l'Italia. Patrimonio artistico e culturale, natura, creatività, ricerca e innovazione: sono queste le ricchezze su cui investire. L'Italia ha il suolo più fertile del pianeta; ha mari, laghi, fiumi, pianure, colline, montagne. L'Italia ha il più alto numero di prodotti Dop al mondo. Insomma l'Italia ha bisogno di più pane e meno cemento". (Valerio Gualerzi - Repubblica.it)

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