qualvolta gli adulti semplicemente ne parlano e non
agiscono, spetta ai ragazzi prendere in mano la
questione". Un messaggio chiaro e diretto, destinato
agli oltre 400 studenti cuneesi intervenuti al
Cinema Monviso e al Centro Incontri della Provincia
di Cuneo in occasione del forum.
Felix e gli altri membri dell'associazione hanno come obiettivo principale l'eliminazione delle emissioni di anidride carbonica. E della povertà. Il loro discorso è molto semplice: bandite le emissioni di carbonio a livello globale, chiunque sia responsabile del superamento della cifra di una tonnellata e mezzo di CO2 dovrà pagare per l'eccesso. Secondo punto: la riforestazione. L'obiettivo di "Plant for planet" è quello di riuscire a piantare 500 miliardi di alberi, per arrivare a un trilione in dieci anni.
Ispirato dal lavoro di Wangari Maathai, attivista keniota e Premio Nobel per la Pace, scomparsa qualche settimana fa, Felix ha creato una rete internazionale di "accademie" dove ai ragazzi si insegna come entrare in azione nei propri Paesi, cominciando dai banchi di scuola, con l'intenzione - utopistica ma, come dimostra il traguardo da lui raggiunto in pochi anni, possibile - di cambiare il mondo. "All'inizio - ricorda - volevamo salvare gli orsi polari. Ora abbiamo capito che dobbiamo salvare il nostro futuro".
Felix ha alle spalle una famiglia forte che crede nell'ambiente e che gli ha saputo trasmettere la capacità di sognare, trascinare e coinvolgere. E' convincente, carismatico, contagioso, insomma ha tutte quelle doti che sono indispensabili per trasmettere agli altri entusiasmo e idee nuove. "Abbiamo capito - ha spiegato a Cuneo - che negli adulti c'è un errore di percezione. Voi fate del futuro una questione accademica, ma per noi bambini è una questione di sopravvivenza. Gli adulti a volte sono come scimmie, che preferiscono scegliere una banana oggi piuttosto di averne un casco intero domani".
Durante il forum sono tante le storie straordinarie come questa che sono state presentate direttamente dai loro protagonisti. Il Greenaccord Media Award, il premio che l'associazione assegna ogni anno alla testate che si sono distinte nella divulgazione dei temi ambientali, è stato ad esempio consegnato a Guy Kalenda Mutelwa, direttore di "Radio Africa N°1", la principale radio dell'Africa francofona (trasmette da Libreville, capitale del Gabon, e da Parigi, con le due redazioni collegate via satellite ed una vasta rete di corrispondenti in tutto il mondo). Nata nel 1981, è stata la prima radio francofona africana e vanta oggi trenta milioni di ascoltatori, raggiungendo anche, tramite streaming, gli emigrati africani in tutto il mondo.
"Per parlare di democrazia - ha detto Mutelwa - abbiamo bisogno di indipendenza: in Africa molte reti sono sotto il controllo di governi autoritari. Noi invece, essendo una radio transnazionale, possiamo permetterci di portare informazione corretta su quello che sta succedendo in tutta la regione. Non possiamo sottovalutare l'importanza di portare alla gente notizie e dati corretti. Informazione, informazione, informazione".
E l'informazione ambientale, per Kalenda Mutelwa, è strategica. "Le priorità della nostra rete sono quattro: ambiente, democrazia, salute, informazione. Da dieci anni lavoriamo per diffondere tra gli africani l'importanza della lotta contro la desertificazione. Per questo sono stato contento oggi di incontrare Felix Finkbeiner, un ragazzo di soli 13 anni che pianta alberi in tutto il mondo".
Due esperienze completamente diverse a confronto, che testimoniano come sia possibile cambiare in positivo il corso degli eventi anche nelle situazioni più paradossali e difficili. (repubblica.it)
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