Estratto dal verbale del CONSIGLIO COMUNALE DEL 5 SETTEMBRE 2011:
PUNTO 5 ALL’ORDINE DEL GIORNO INTERROGAZIONE “PINETA DI VIA OLINDO PASQUALETTI CHIARIMENTI SU SPECIE ARBOREE VISIBILMENTE MALATE O MORTE” CONSIGLIERE RUGGIERI ANNALISA
Vicesindaco Fanini: "...Uno studio è stato svolto, lo studio che è stato svolto è riconducibile ad un fenomeno naturale ossia si sono innalzati notevolmente le falde acquifere e quindi considerato che i lecci prediligono, le loro radici, un terreno asciutto e ben drenato questo non trova corrispondenza con la natura del leccio e quindi questo ristagno d’acqua fa sì che lentamente le piante insomma muoiano, quindi vanno in sofferenza. Per i lavori di riqualificazione non hanno inciso assolutamente in questa sofferenza delle piante essenze arboree, prima dei lavori di riqualificazione comunque da parte degli uffici e dei tecnici c’è stata una disamina, una ricognizione per verificare la presenza di piante in sofferenza ammalate o secche e qui praticamente c’è stata la necessità di rimuovere proprio i lecci, quindi già alcuni sono stati rimossi, sono stati abbattuti proprio a causa di queste falde acquifere che si sono innalzati notevolmente. All’epoca le verifiche non rilevarono sulle piante l’evidenza di attacchi né di funghi e né di insetti che si nutrono di animali, oltretutto la pianta, ho detto la pianta non è soggetta né a malattie né a parassiti, quindi ha delle difese immunitarie ben consistenti... "
METEORIVIERAPICENA DOMANDA
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Se i lecci prediligono un terreno asciutto e ben drenato, è logico creare un giardino la cui superficie è prevalentemente rappresentata da prato inglese che necessariamente deve essere irrigato
a modo (tant'è che il progetto di restyling contiene un impianto di irrigazione che serve tutta l'area) ?
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Se l'innalzamento delle falde acquifere genera un ristagno d'acqua che manda in sofferenza il leccio, che tipo di sofferenza genera una costante irrigazione del terreno in cui esso vive, che originariamente è sempre stato, perlomeno in superficie, prevalentemente asciutto ?
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Anche dopo l'abbattimento di alcuni dei lecci, precedentemente individuati come soggetti malati o morti, quest'albero corrispondeva (e corrisponde ancora) all'essenza arborea predominante in quel giardino, per cui mi chiedo: con quale criterio è stata scelta la soluzione del "prato sotto l'albero" se quell'albero predilige un terreno
asciutto e ben drenato (MOSTRA
L'IMMAGINE DELLA PLANIMETRIA DEL GIARDINO) ?
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Perché definiamo questo giardino e chiamiamo l'interrogazione "Pineta in via Olindo Pasqualetti..." se non sono i pini i veri abitanti di quest'area?
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Chi ha eseguito lo studio di cui parla il Vicesindaco? Chi lo ha approvato? Dove è possibile leggerne il contenuto? Spero comunque vivamente che si tratti delle stesse persone che hanno progettato e realizzato il restyling del giardino :-)
Riego Gambini
Coordinatore Meteorivierapicena.net
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