1995, quando a San Benedetto si litigava per il taglio dei pioppi

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Giovedì, 29 Settembre 2011

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’era un tempo in cui il lungomare di San Benedetto ospitava i pioppi. Ma un giorno, al grido di “noi siamo la Riviera delle Palme, non dei Pioppi”, Paolo Perazzoli compì la sua rivoluzione scatenando le ire di residenti e lettori per un’operazione che sarebbe costata al Comune 305 milioni di lire. “Esprimiamo forte contrarietà a tale espianto e suggeriamo di utilizzare i fondi per realizzare del verde dove non c’è”, tuonò il Comitato del Quartiere Sant’Antonio, costituito pochi mesi prima e “competente” per territorio.

Correva l’anno 1995, stesso periodo in cui trionfava un giovanissimo Giovanni Cacioppo al “Cabaret Amore Mio” di Grottammare e, nella medesima località, si esibiva in concerto la “contestatrice” Fiordaliso. La cantante piacentina bocciò la classe politica dell’epoca: “Quanti anni hanno i nostri politici? Non certo vent’anni. I giovani sono la spina dorsale del Paese. Sono stati i vecchi a rovinare l’Italia”. Ieri come oggi, gli identici discorsi. [...] (Massimo Falcioni - Rivieraoggi.it)

PS: Forse è per questo motivo anche i lecci a San Benendetto del Tonto sembrano non essere interessanti. In questo bailamme ho anche sentito dire che erano alberi vecchi e malandati. E pensare che, nella migliore delle ipotesi, un essere umano arriva poco più che centenario alla fine di “questo giro di giostra” mentre un albero, anche se per tutta la sua esistenza rimane immobile, nei secoli, in alcuni casi addirittura nei millenni, vede e sente più storie di quante noi possiamo solo immaginare.
Noi crediamo che il sia il cane il più grande amico dell’uomo ma ci sbagliamo di grosso, perché un cane obbedisce solo al suo padrone mentre un albero accoglie e protegge chiunque si avvicini a lui con amorevoli intensioni.
Banale immaginazione poetica? Se ascoltassimo, anzi forse per alcuni sarebbe più comprensibile se dicessi auscultassimo, il nostro cuore scopriremmo la risposta… non è una metafora la mia. Per cui “Halt die Ohren steif!” (Riego Gambini)

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