Mangiato ultimo pesce italiano dell'anno, ora si importa

Aggiorna la pagina

 

Domenica, 22 Aprile 2012

 

ROMA - Gli italiani mangiano piu' pesce di quanto l'Italia riesca a portare in tavola e cosi', per soddisfare la richiesta, si deve ricorrere all'importazione. Lo rivela un rapporto pubblicato dalla New economics foundation (Nef) e da Ocean2012, secondo cui oggi, 21 aprile, e' il 'fish dependence day' italiano, cioe' il giorno in cui il Paese inizia a essere dipendente dal pesce pescato in altre acque.

Aver raggiunto il 'fish dependence day' non significa che da domani gli italiani potranno acquistare solo pesce importato, ma che hanno gia' mangiato tutto il quantitativo di pesce che l'Italia riuscira' a produrre quest'anno.

Stando al rapporto 'Fish Dependence', l'Italia produce circa il 30% del pesce che consuma, a fronte del 51% della media Ue. La Penisola e' in compagnia di altri Stati con ampio affaccio sul mare come il Portogallo (24%), la Spagna (39%) e la Francia (38%). Cosi', se per l'Europa il 'fish dependence day' sara' il 6 luglio, per la Francia arrivera' il 21 maggio e per la Spagna il 25 maggio, mentre per il Portogallo e' stato il 30 marzo. In Italia l'autosufficienza e' scesa dal 34% al 30,2% in cinque anni. Il Paese sta quindi diventando sempre piu' dipendente dal pesce extra-europeo, che ora copre il 70% del consumo totale.

Per questo il 'fish dependence day' arriva prima: dal 5 maggio di quattro anni fa al 21 aprile del 2012. A fronte di una produzione in calo, in Ue il consumo di pesce continua a crescere e ha raggiunto i 22,1 kg pro capite. In testa alla classifica ci sono i portoghesi, con 61,6 kg a persona. In Francia, Spagna e Germania il consumo di prodotti ittici, dal 1961 al 2005, e' aumentato tra il 50 e il 100%. Nello stesso arco di tempo l'Italia ha registrato un incremento del 108% e ora ogni italiano mangia in media 25,4 kg di pesce.

''L'Ue ha una delle piu' grandi e ricche aree di pesca al mondo ma non gestisce in modo responsabile questa ricchezza'', dice il rappresentante di Nef e Ocean2012 Aniol Esteban. ''La pesca eccessiva rappresenta un danno per l'economia. Ogni anno perdiamo milioni di euro e migliaia di posti di lavoro''. Nel 2009 la Banca Mondiale ha stimato le perdite legate al sovrasfruttamento delle risorse ittiche in 50 miliardi di dollari all'anno. Secondo il rapporto ''Jobs Lost at Sea'' della Nef, il sovrasfruttamento di 43 dei 150 stock del Nord Est dell'Atlantico comporta una perdita annuale di 3,2 miliardi di euro, che potrebbero sostenere 100mila posti di lavoro''.. (ANSA)

Commenti dei lettori

Al momento non ci sono commenti dei lettori per questo articolo

Inserisci un tuo commento a quest'articolo

Nome:

 

Email:

(non verrą visualizzata)

Messaggio:

 

 

Vi ricordiamo che i commenti inviati verranno prima controllati dall'amministratore di METEORIVIERAPICENA

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net