Indiani e cinesi i più ecologisti, in Usa i comportamenti peggiori

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Mercoledì, 18 Luglio 2012

 

ROMA - E noi che credevamo che i più indisciplinati fossero loro, i Paesi emergenti. E noi che eravamo sicuri che la Cina, l'India e il Brasile, con le loro economie in stato di grazia, rincorressero le superpotenze passando sopra come caterpillar agli interessi ambientali del pianeta. La misura di quanto ci sbagliavamo ce la fornisce oggi il National Geographic con il Greendex 1, uno studio condotto da quattro anni in collaborazione con GlobeScan per valutare il grado di ecologismo di 17mila abitanti di 17 Paesi.

L'ultimo posto della classifica forse potevamo anche immaginarcelo e spetta agli Stati Uniti, con un indice medio di 44,7. La patria del capitalismo e del consumismo sono decenni che involontariamente "educa" i propri abitanti alla filosofia dell'usa e getta. Dunque non solo non stupisce che gli americani abbiano i peggiori comportamenti dal punto di vista ambientale, ma neppure che di questo triste primato non si vergognino affatto. Zero rispetto per l'ambiente e zero rimorsi: questo binomio fa parte della loro cultura.

"Non solo i consumatori Usa hanno l'indice più basso - si legge nel rapporto - ma sono anche quelli che si sentono meno in colpa. Solo il 21% prova questo sentimento, nonostante quasi metà degli intervistati abbia affermato che crede che le scelte individuali possano aiutare l'ambiente". Poco meglio degli Usa fanno Canada (47,9) e Giappone (48,5).

IL RAPPORTO 2 (scarica il documento)

A stupire, semmai, è la testa della classifica: sul podio del virtuosismo ambientale troviamo infatti India (58,9), Cina e Brasile, le economie emergenti che contano di scalzare le superpotenze tradizionali a stretto giro di posta. I loro abitanti, però, a quanto pare sanno che se vogliono farcela devono preservare il contesto in cui vivono, anche perché la tutela dell'ambiente rappresenta il futuro dell'economia.

Secondo l'indagine "Greendex 2012: Consumer Choice and the Environment—A Worldwide Tracking Survey", i comportamenti "environmentally friendly" da parte dei consumatori a partire dal 2010 sono aumentati in cinque Paesi e diminuiti in nove.

L'indice Greendex usato per stilare la classifica è stato realizzato con questionari su consumi e stili di vita, oltre che sul proprio atteggiamento personale nei confronti delle scelte fatte. Uso dei mezzi di trasporto, consumo di energia, scelta del cibo e metodi di smaltimento dei rifiuti: ogni azione quotidiana ha un impatto abientale preciso e dai nostri comportamenti si evince molto bene il livello di educazione che abbiamo.

Certo, sbagliare è umano, specialmente se si vive in un Paese che ha problemi molto seri da gestire e non sempre può preoccuparsi di adottare politiche ambientali efficaci. In India e Cina però il 45 e il 42% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi colpevole per ogni gesto poco rispettoso del pianeta, il doppio degli statunitensi. Gli italiani non sono stati analizzati, ma sul sito dell'iniziativa è possibile fare il calcolo del proprio indice. (repunblica.it)

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