Il terzo braccio, armato di cemento, del porto di San Benedetto del Tronto

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Mercoledì, 21 Marzo 2012

A me non sembra che il porto sia pieno di barche da pesca… a me non sembra che il pescato sia in aumento… a me non sembra che il pesce in Adriatico sia in aumento…. a me non sembra che i cantieri navali marchigiani navighino con il vento in poppa… a me non sembra che la situazione economica del porto internazionale di Ancona sia florida… a me non sembra che una città turistica costiera possa contemporaneamente svilupparsi da un punto di vista mercantile… a me non sembra che portare turisti in Croazia da San Benedetto del Tronto sia una scelta sensata per il nostro turismo… a me non sembra che un’altra cassa di colmata sotto una banchina faccia il bene della città… a me non sembra che Via Gabriele D’Annunzio sia una strada a quattro corsie… a me non sembra che il gasolio ultimamente costi meno… a me non sembra che l’acidità e la temperatura dell’acqua di mare siano in diminuzione… a me non sembra che si stia facendo qualcosa per l’area marina protetta del Piceno… a me non sembra che ci sia una visione reale degli eventi… a me non sembra che i nostri amministratori vicini e lontani sappiano cosa stanno facendo e dove ci stanno portando… a me non sembra che esista un reale bisogno di questo terzo braccio (armato) del porto… a me non sembra che tutto quel denaro sia destinato ad un progetto di sviluppo comune… a me non sembra logico destinare somme di denaro per progetti che devono essere addirittura ancora pensati… a me non sembra che un progetto fuori dal tempo possa essere considerato un buon progetto… a me non sembra che sia saggio fare i conti senza l’oste e continare a voler credere che Cristo sia morto di freddo… a me non sembra sia più il tempo di sperperare denaro, soprattutto quando stiamo facendo i conti per evitare addirittura la nostra bancarotta (o barcarotta)… a me non sembra che questo progetto porti vero benessere al territorio, alla città e ai suoi cittadini, perché in verità nessuno degli aspetti problematici sopra citati verrebbero risolti, anzi ritengo verrebbero ulteriormente accentuati e definitivivamente cronicizzati… a me non sembra sia questo il momento di accelerare, bensì di rallentare, perlomeno per dare modo alla nostra coscienza più profonda di riflettere su ciò che in passato ha generato il nostro bene e su ciò che ha causato invece il nostro male, e per cui oggi la moltitudine di noi sta pagando duramente, inevitabilmente le devastanti logiche e previste conseguenze... Fermate il mondo: voglio scendere! (Riego Gambini)

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