Venezia affonda più in fretta del previsto

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Venerdì, 23 Marzo 2012

 

MILANO - Ci sono novità per quanto riguarda Venezia e l’acqua alta che l’assilla: nuove misurazioni indicano che il centro storico della città continua ad affondare in modo lento, ma a una velocità maggiore di quanto supposto, e in più si sta inclinando leggermente verso est. Non c’è solo il livello del mare che si sta innalzando (eustatismo), ma anche il suolo che si abbassa (subsidenza). E questo era noto. Secondo quanto si sapeva finora però l’entità della subsidenza era più contenuta, invece pare non essere così. Per lo meno nell’ultimo decennio. Le nuove misurazioni giungono da una ricerca condotta da Yehuda Bock, geodeta dell’Istituto di oceanografia dell’Università di San Diego in California, in collaborazione con l’Università di Miami in Florida e con la società italiana Tele-Rilevamento Europa, che misura le deformazione terrestri, analizzando i dati raccolti da Gps e radar satellitari (InSAR) per quanto riguarda Venezia e la sua laguna.

SUBSIDENZA - «Venezia continua a subire una subsidenza con un tasso di circa 2 millimetri all'anno», spiega Yehuda Bock. «È un piccolo effetto, ma importante, perché il lieve cedimento del suolo (associato all’aumento del livello del mare) raddoppia il tasso al quale l’altezza dell’acqua sale rispetto alla città». Nei prossimi vent'anni, se Venezia e i suoi immediati dintorni continuano ad affondare al ritmo attuale, i ricercatori si aspettano un livello del mare di 8 centimetri più alto di quello attuale.

LE MISURE - Le misurazioni Gps forniscono elevazioni assolute, mentre i dati InSAR sono stati utilizzati per calcolare le elevazioni rispetto ad altri punti. Dalla combinazione dei dati ottenuti dai due sistemi di rilevazione nel decennio 2000-2010, Bock e i suoi collaboratori hanno trovato che la città di Venezia ha subito un cedimento in media di 1-2 millimetri all'anno. Il fenomeno è stato rilevato anche per la laguna: la parte settentrionale della laguna cede al ritmo di 2-3 millimetri all'anno, mentre la laguna sud subisce una subsidenza annua di 3-4 millimetri. I risultati saranno pubblicati il 28 marzo su Geochemistry, Geophysics, Geosystems, la rivista dell’American Geophysical Union.

INCLINAZIONE - Ma non è l’unica novità. L’analisi dei dati ha evidenziato che il fondale della laguna si sta un po’ inclinando verso est di circa 1-2 millimetri all’anno. Vale a dire che la parte occidentale - dove è posta la città di Venezia – supera in altezza quella orientale. «La nostra analisi combinata di Gps e InSAR ha evidenziato chiaramente i movimenti nell'ultimo decennio che i due sistemi da soli non potevano percepire», dice Shimon Wdowinski, professore di geologia marina e geofisica presso l'Università di Miami.

EMUNGIMENTO D’ACQUA - La subsidenza di Venezia venne riconosciuta come un'importante concausa dell’aumento delle acque alte. Gli studiosi attribuirono parte del fenomeno all’emungimento di acqua dalla falda, messa in atto dagli anni Venti agli anni Settanta, per raffreddare gli impianti industriali di Porto Marghera. Venne calcolato che imputabile a questo prelievo sia l’abbassamento di circa 7 centimetri. Il pompaggio di conseguenza fu vietato e la subsidenza dovuta all’agire dell’uomo si fermò, ma la subsidenza per cause naturali, dovuta soprattutto all’inabissarsi dei suoli nelle zone umide, è sempre in atto. La media - secondo i dati finora noti - è però valutata in 4 cm al secolo e non di 4 cm in vent'anni, come prospetta il nuovo studio.

ATTESA - «Sono incuriosito dall’aspetto metodologico», dice l’ingegner Pierpaolo Campostrini, direttore del Corila, il consorzio di ricerche lagunari che raccoglie una quarantina di istituti universitari italiani. «Attendo di leggere la ricerca nella sua completezza. Terremo in considerazione questi nuovi studi. Bisogna però essere prudenti: la subsidenza può essere di maggiore o minore intensità valutata nel tempo. Ci potrà essere un’accelerazione o un rallentamento». (Massimo Spampani - corriere.it)

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