I «no-oil» a Pescara: l'Italia unita contro le trivellazioni

Aggiorna la pagina

 

Sabato, 13 Aprile 2013

 

Da qualche tempo, qualcosa unisce il nostro Paese. E per una volta, non è la Nazionale di calcio. È la lotta alle trivellazioni. Una serie di contestazioni che si estende e si fa più visibile, innescata da alcune norme contenute nel decreto Sviluppo del governo Monti. Che hanno sbloccato decine di richieste di autorizzazione per la ricerca di idrocarburi in terra e in mare. Il 13 aprile la protesta ha come centro l'Abruzzo. Martedì 9 aprile è stato invece il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, a promettere di battersi «contro le perforazioni off-shore e per la tutela del mare del Canale di Sicilia». Ma le manifestazioni si moltiplicano in tutta Italia, e uniscono le maggioranze politiche alle opposizioni, fino alle associazioni non solo ambientaliste.

ABRUZZO IN PIAZZA - Oltre 260 adesioni ufficiali, tra le quali tre Diocesi, una Regione, una Provincia, due parchi nazionali, 51 Comuni, 17 partiti e liste civiche, e 178 tra associazioni, comitati e movimenti. Sono i numeri della manifestazione nazionale che parte sabato alle 15,30 dal porto di Pescara indetta per contestare Ombrina Mare. Un progetto petrolifero della società inglese Medoilgas che prevede una piattaforma di produzione con sei pozzi, 42 km di tubazioni e una grande nave raffineria di 320 metri di lunghezza ormeggiata per 24 anni di fronte alla costa. Un litorale non qualunque: si tratta della «Costa dei trabocchi», che attende dal 2001 di essere trasformata in parco nazionale. Né ha giovato alla popolarità dell'impresa la lettera, diffusa dai militanti del Movimento 5 Stelle, che contiene il «doveroso apprezzamento» di Sergio Morandi, amministratore delegato di Medoligas Italia, al ministro all'Ambiente Corrado Clini. Le congratulazioni sono per l'aver superato con il decreto Sviluppo i vincoli del cosiddetto «correttivo ambientale» del 2010. Risultato: sabato scendono in piazza non solo tutte le forze politiche e i movimenti ambientalisti, ma anche associazioni di categoria, Comuni, viticoltori e imprenditori. Uniti contro il paradosso di un progetto di parco nazionale che viaggia di pari passo con quello petrolifero: «Persino Berlusconi», dice Fabrizia Arduini, referente Energia del Wwf in Abruzzo, «aveva detto un no secco a un progetto sul territorio che allora riguardava l'Eni. Ora, visto che già si vedono le teste di pozzo nel mare, resta la sensazione di essere stati svenduti. Senza contare i danni che le trivellazioni arrecano alla pesca, all'ambiente e al turismo».

ITALIA, PAESE DI BENGODI DELL'ORO NERO - Il rinnovato interesse per gli idrocarburi nazionali, di qualità per lo più scadente, nasce dai bassi costi di ricerca e alle modestissime royalties dovute. «In Italia», afferma Giorgio Zampetti, geologo, responsabile scientifico di Legambiente, «per la ricerca del petrolio le grosse compagnie pagano circa 5-6 euro a kmq, mentre la media mondiale è intorno a cento». Quanto alle royalties, secondo Marco Donmarco, autore del volume Trivelle d'Italia, in Norvegia lo Stato preleva in diritti e compensazioni il 78%, nel Regno Unito dal 32 al 50%, in Canada il 45%. In Italia, ci si accontenta: il 7% sul petrolio estratto in mare, il 10% per quello prelevato in terraferma. Ecco quindi la ragione dei 22 permessi di ricerca attivi, delle 36 richieste di nuovi permessi, delle undici istanze di «coltivazione in mare». Se tutti i progetti andassero in porto, nel giro di poco tempo le piattaforme di estrazione italiane passerebbero dalle attuali nove a un'ottantina.

TUTTE LE PROPOSTE - Di qui, il moltiplicarsi delle proteste, dalla Bassa padana fino alla Sicilia. I più arrabbiati, forse, sono i Comuni dell’Emilia Romagna. Messi in allarme anche dal terremoto che l’anno scorso ha sfregiato la regione, i tamburi di guerra già rullano a Sassuolo, Novellara, Reno Centese, Monte San Pietro, Poviglio, insieme a decine di Comuni reggiani e di Parma. (Carlotta Clerici - corriere.it)

Commenti dei lettori

Al momento non ci sono commenti dei lettori per questo articolo

Inserisci un tuo commento a quest'articolo

Nome:

 

Email:

(non verrà visualizzata)

Messaggio:

 

 

Vi ricordiamo che i commenti inviati verranno prima controllati dall'amministratore di METEORIVIERAPICENA

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net