Influenza: il Piceno tra i più colpiti con 29 casi ogni mille abitanti

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Martedì, 19 Febbraio 2013

 

Ascoli - CON 29 CASI ogni mille assistiti le Marche detengono il primato (insieme alla Campania e all’Emilia Romagna) della regione maggiormente colpita dal virus influenzale. Ma il peggio è passato, così perlomeno dicono gli esperti. Il picco, quello che ha costretto a letto più di tre milioni di italiani, sembra sia stato raggiunto, ed ora, i casi di persone colpite dal ‘male di stagione’, non potranno far altro che scendere. I più colpiti, a livello nazionale così come anche a livello regionale e locale, sono i bambini dai zero ai quattro anni, ma anche la fascia adolescenziale fino ai 14 anni. Non per questo anche l’unità operativa di pediatria dell’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli ha avuto il suo bel da fare in quest’ultimo periodo.

«Siamo dinanzi ad una fase stabile – dice Claudio Angelini del dipartimento di prevenzione dell’Asur Area Vasta 5 –. I casi di persone che hanno contratto l’influenza sono ancora numerosi e non accennano a diminuire. Gli ultimi dati, che si basano su un sistema di controllo fornito dai medici cosiddetti sentinella, ci dicono che la classe più colpita è quella dei bambini al di sotto dei 5 anni. Ma anche quella dai 5 ai 14 anni. Gli over 65, invece, meno. E comunque – continua Angelini – la curva epidemiologica è simile a quella dell’anno scorso che evidenzia un aumento dell’incidenza dalla fine del mese di gennaio agli inizi del mese di febbraio. Insomma, un innalzamento dei casi nelle prime 6/7 settimane dell’anno. I tre tipi di virus che hanno circolato risultano essere simili a quelli degli anni precedenti e di conseguenza la popolazione risulta immunizzata. Come numero di casi siamo al di sotto di quelli registrati qualche anno fa. Insomma, ci si ammala di meno per questo motivo, ma anche grazie ai vaccini. Il fatto che gli anziani al letto a causa dell’influenza sono di meno è dovuto a numerosi fattori, tra cui la copertura vaccinale».

TRA I SINTOMI dell’influenza di quest’anno c’è sicuramente la febbre molto alta, superiore ai 38°, che dura tra i 3 e i 4 giorni, mal di testa, malessere e dolori alle ossa. Affaticamento e debolezza, invece possono durare fino a 2 o 3 settimane. Le misure preventive per tutti, raccomandate dal Centro Europeo per il controllo delle Malattie, sono come sempre: lavaggio delle mani (in assenza di acqua uso di gel alcolici), buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce e lavarsi bene le mani), isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale. Le misure raccomandate si aggiungono a quelle basate sui presidi farmaceutici. (ilrestodelcarlino.it)

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