Ministero della Salute: c'è carne di cavallo nel ragù pronto della Star

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Mercoledì, 6 Marzo 2013

 

MILANO - Si allarga lo scandalo della carne di cavallo inserita in maniera fraudolenta in alcuni preparati alimentari, iniziato con le lasagne pronte e surgelate a marchio Findus e poi allargatosi anche alle polpette dell'Ikea. Alcuni ragù prodotti in Italia dalla Star sono risultati positivi agli esami del Dna per la presenza di carne equina non dichiarata in etichetta. Lo ha comunicato il ministero della Salute. L'azienda, a seguito dell'allerta europea, aveva già attuato il blocco in autocontrollo e le procedure di ritiro dal mercato dei prodotti finiti. Il dicastero ha spiegato che l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna di Brescia ha comunicato il riscontro della positività per carni equine non dichiarate in etichetta in quattro prodotti prelevati dal Nas di Milano. I prodotti sono il Gran Ragù con verdure, il Ragù Bolognese, e due lotti di Gran Ragù classico. Sono stati prodotti presso lo stabilimento di Agrate Brianza, in provincia di Monza e alle porte di Milano.

Il Nas di Milano, che aveva comunque sottoposto a sequestro sanitario cautelativo oltre 300mila singole confezioni, oggi le ha sequestrate giudiziariamente facendo riferimento alla "frode commerciale" e sta procedendo agli accertamenti sulla filiera. Nei prodotti citati - secondo l'azienda - erano state utilizzate partite di carne macinata congelata proveniente dalla Romania e acquistate dal fornitore francese Gel Alèes di Saint Maurice - Manosque, già posto sotto attenzione da parte delle Autorità transalpine. Quello di oggi è il quarto caso di positività al Dna equino riscontrato dall'avvio delle operazioni di controllo. Gli altri casi sono relativi ai tortellini Buitoni, alla pasta fresca ripiena denominata "Piemontesino al vitello" e alle Lasagne alla Bolonese confezionate dalla ditta Primia di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna. Intanto sta proseguendo su tutto il territorio nazionale, grazie all'azione dei Nas, degli Istituti zooprofilattici e delle Asl, l'attuazione del piano di monitoraggio ministeriale.

Alla luce di questo nuovo scandalo, sei italiani su dieci hanno paura di consumare cibi contaminati dopo che negli ultimi anni si è assistito ad una escalation di allarmi sanitari a tavola. Secondo la Coldiretti la diffidenza dei cittadini è stata alimentata dal fatto che negli ultimi tempi c'è stata in media una emergenza alimentare all'anno, dalla mucca pazza all'aviaria, dal latte cinese alla melamina a quello tedesco alla diossina, dalla mozzarella blu al batterio killer nei germogli di soia fino alla carne di cavallo nei ravioli

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