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[ S.Benedetto del Tronto e l’ennesimo taglio di pini ]
Ci risiamo: con periodicità da killer seriale, il Comune di San Benedetto ha colpito ancora. Vittime, i pini: sono 7 stavolta, in via Colleoni. Lì vicino, in via F.lli Cervi, giusto l’anno scorso ne tagliarono altri 10. Anche di quelli non si seppe mai il perché: un cold case da manuale. E che dire delle decine e decine di pini cittadini fatti fuori nel corso degli ultimi mesi e anni, che Attila al confronto arrossisce?
La “deforestazione” di S. Benedetto procede a ritmi amazzonici, mentre tacciono gli ambientalisti-in-sonno e i Segambiente, e tace l’informazione (informazione??) in attesa della velina istituzionale che “erano malati/sporcavano/rovinavano i marciapiedi/facevano poca ombra/facevano troppa ombra/ce lo chiedevano i cittadini/al loro posto ripianteremo blablabla ”. Barrare la voce che interessa.
E’ un fatto: l’Amministrazione di questo Comune, alleata - è provato - perfino col punteruolo rosso delle palme, vampirizza l’ambiente urbano succhiandogli spazi verdi e alberi. Questo livido paesone ha assunto già l’inconfondibile facies del vampirizzato: triste, incolore, brutto, inconsapevolmente morto. Quando i Nosferatu dalle mani unghiute che l’amministrano saran stati finalmente spazzati via, neppure un miracolo basterà a rianimarlo. Neanche quello spettacolare - il varco nel Mar Rosso - campeggiante sui manifesti della Tirreno-Adriatico di domani: lugubri e bruttissimi, ma evocativi di acque che vorremmo si richiudessero un giorno su questi amministratori, come sul Faraone e i suoi carri.
E’ morta già, la città, e non ci sarà rimedio agli scempi compiuti. Ma i vampiri possono essere neutralizzati: non c’è che da piantargli un paletto nel cuore (o in altro posto, suggerimento di un residente indignato). Purchè di legno di pino, of course.
[ "Quegli alberi sacri che vincono sul cemento..."
http://www.repubblica.it/ambiente/2012/08/08/foto/quegli_alberi_sacri_che_vincono_sul_cemento-40622961/1/#1 ] (Sara Di Giuseppe)
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