L'Ikea ha annunciato di aver ritirato le sue polpette di carne anche dalla rete dei suoi negozi in Asia e nei Caraibi, portando a 24 il numero dei paesi coinvolti dal provvedimento, preso in attesa di conoscere test in corso per accertare la presenza di carne di cavallo. "Si tratta di 26 punti vendita in 24 paesi approvvigionati dal nostro fornitore svedese", ha detto il portavoce del gruppo svedese Ylva Magnusson.
Ad essere interessati dal ritiro sono principalmente i paesi europei, ma anche Thailandia, Hong Kong e Repubblica Domenicana. I primi risultati dei test, in corso in un laboratorio tedesco, sono attesi giovedì. Lunedì le autorità sanitarie della Repubblica ceca avevano comunicato di aver trovato carne equina nelle polpette surgelate dell'azienda svedese.
Per lo scandalo della carne di cavallo si è aperto un nuovo capitolo ieri quando gli ispettori della Repubblica Ceca l'hanno trovata nelle polpette preparate in Svezia per il gruppo Ikea, durante test su campioni prelevati nello store di Brno. E carne di cavallo è stata trovata in Italia anche in un campione di "Lasagne all'Emiliana" vendute in un supermercato a Verona.
Ma il ministro della Salute Renato Balduzzi non usa mezzi termini e commenta: "nessun rischio per la salute" definendo la vicenda "una colossale frode". L'Europa ora pensa ad una nuova posizione unitaria: più controlli (obbligatori) e misure più pure per punire le frodi alimentari. Ikea, travolta nello scandalo, ha riferito che i prodotti erano stati preparati da un unico fornitore in Svezia e distribuite anche in Gran Bretagna, Portogallo, Paesi Bassi e Belgio. In poche ore la 'casa madre' ha deciso di sospendere in tutta Europa, in via precauzionale, la distribuzione e la vendita delle polpette sospette di contenere non solo carne di manzo, 14 paesi in tutto dove è presente il marchio con i suoi megastore che nel ristoranti interni offrono il piatto che è ormai diventato un classico del brand.
Ma se la vicenda continua ad avere un profilo preoccupante dal punto di vista commerciale, resta tranquillizzante la situazione sanitaria. Non c'é ancora infatti nessun dato, almeno per il momento, che certifichino che le eventuali presenze di carne di cavallo (che in questo caso si sospetta sia dopata), siano pericolose perché contenenti, ad esempio, farmaci. I carabinieri dei Nas hanno prelevato oggi ulteriori 24 campioni riferiti a 8 marche diverse, che portano cosi in tutto, dall'inizio dei controlli sulla carne di cavallo, 316 i campionamenti effettuati per un totale di 129 marche. Il commissario Ue alla salute e per la tutela dei consumatori Tonio Borg parla ora di necessità di "sanzioni penali più dure" e che siano "dissuasive e appropriate" in caso di frode alimentare. Dopo una sessione dedicata allo scandalo della carne di cavallo al Consiglio Ue agricoltura, Borg ricorda che "resta una questione solo di frode" dovuta alla violazione delle norme Ue sull'etichettatura dei cibi, e "non un problema sanitario o di sicurezza alimentare". (ANSA)
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