Il Wwf ha lanciato oggi un drammatico appello: «Africa chiama Europa per salvare gli ultimi gorilla di montagna, appena 880 esemplari di questo possente animale africano, scampati al bracconaggio e alla deforestazione selvaggia che negli ultimi anni ha decimato la specie del 75% e oggi minacciati dallo spettro delle perforazioni petrolifere che incombe sul Parco Nazionale del Virunga, loro ultimo baluardo di salvezza tra Congo, Uganda e Rwanda». Proprio per questo il direttore del Parco Nazionale del Virunga, Emmanuel De Mérode, è in Europa per chiedere aiuto per salvare la specie (Gorilla beringei beringei) e fermare questo tragico conto alla rovescia verso l'estinzione. All'incontro che si terrà il 31 gennaio a Bruxelles, sarà presente anche il Wwf Italia, che è impegnato nella campagna Green Heart of Africa per salvare il Bacino del Congo, che oggi riparte dal gorilla su www.wwf.it/gorilla.
Gli ambientalisti spiegano che «Negli ultimi dieci anni la popolazione dei gorilla di montagna è diminuita del 75% a causa dei bracconieri a caccia della loro carne (bushmeat), del commercio illegale di prodotti derivati e della deforestazione, che ogni anno distrugge nel bacino del Congo ben 700.000 ettari di foresta. Oggi sopravvivono solo in due aree tra il Parco Nazionale del Bwindi e il Parco Nazionale del Virunga, dichiarate dall'Unesco patrimonio dell'umanità, ma secondo le Nazioni Unite al tasso attuale di bracconaggio e perdita di habitat, la maggior parte delle popolazioni di gorilla potrebbe sparire entro 10 anni».
Ma dopo il bracconaggio, le guerre della Repubblica democratica del Congo, le incursioni delle bande di guerriglieri e predoni armati, ora i gorilla si trovano a fare direttamente i conti proprio con una delle ragioni che hanno scatenato quella che gli africani chiamano la Terza Guerra Mondiale Africana: le materie prime. Come scrive il Wwf in una nota, «E ora si aggiunge la minaccia delle grandi industrie del petrolio che hanno già acquistato concessioni per l'esplorazione petrolifera in circa l'85% del Parco del Virunga. Ma a pagare per l'oro nero in cui il parco affonda le sue radici saranno i suoi habitat, i suoi abitanti e le tante comunità locali, già prostrate da guerre, povertà e conflitti, la cui sopravvivenza dipende dalla vitalità delle risorse naturali, e per il cui benessere il gorilla potrebbe essere un importante alleato».
Eppure un gorilla, una delle scimmie più simili all'uomo, con il quale condivide oltre il 98% del proprio patrimonio genetico, vale parecchio per l'economia locale. «Sul mercato del commercio illegale - spiega il Panda - un piccolo di gorilla può essere venduto ad una somma che va da 15.000 a 40.000 dollari nei mercati africani, la sua mano viene venduta come trofeo a meno di 6 dollari e un chilo di carne di gorilla vale da pochi centesimi a pochi dollari, una strage indecorosa a vantaggio di pochi. Ma da vivo e in un habitat sano e vitale, ogni gorilla fa arrivare all'industria del turismo 25.000 dollari l'anno, che a pieno regime potrebbero essere 62.000, mentre l'indotto prodotto complessivamente dal turismo per i gorilla di montagna è di 22 milioni di dollari l'anno, e potrebbe arrivare fino 54,4 milioni di dollari l'anno, con gran parte del ricavato a sostegno dell'economia locale».
Isabella Pratesi, direttore politiche di conservazione internazionali del Wwf Italia, ha detto che «Salvare il gorilla di montagna significa salvare il Cuore Verde dell'Africa, la sua straordinaria natura e i villaggi e le comunità che vivono nel meraviglioso Parco del Virunga . Le attività esplorative ed estrattive avrebbero un impatto catastrofico sulle comunità locali e sull'ambiente. Ettari di foresta verrebbero abbattuti, le nuove strade costruite consentirebbero un ingresso facilitato ai bracconieri. Il gorilla è la scimmia geneticamente più simile a noi, il suo sguardo è magnetico e porta con sé la forza irresistibile delle nostre origini. Non possiamo permettere che scompaia per sempre. Oggi più che mai il destino del Parco e di tutti i suoi abitanti è nelle nostre mani».
Per questo il Wwf raccoglie l'appello del direttore del Parco del Virunga e lancia un nuovo capitolo della campagna Green Heart of Africa tutto dedicato ai gorilla di montagna. Da oggi nelle 190 stazioni delle metropolitane di Roma, i manifesti del gorilla invitano gli italiani a "votare la natura, la vera forza del cambiamento" mentre sul sito www.wwf.it/gorilla si possono sostenere le attività anti-bracconaggio grazie all'acquisto di attrezzature per i guardiacaccia (30 euro), le attività di sensibilizzazione sulle popolazioni locali contro il consumo di carne di gorilla e per un turismo responsabile che non danneggia l'ambiente (50 euro) o le attività di lobby internazionale per fermare le industrie petrolifere che vogliono devastare il Parco del Virunga (100 euro). Oppure si può scegliere di adottare un gorilla o un trio africano (Ghepardo, gorilla. Elefante) su www.wwf.it/adozioni. (greenreport.it)
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