Prato d’asfalto

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Giovedì, 11 Luglio 2013

 

Arditi esperimenti ambientali d’arredo urbano a San Benedetto: un esclusivo prato calpestabile anche dalle auto, senza manutenzione, di forte impatto visivo. Color asfalto, non il solito verde.

Della serie: quando un Comitato di Quartiere la vince. Nell’area di via Calatafimi, dietro al Tigre, i cittadini s’erano stufati di vederci stazionare i pullman a capolinea o in disuso, oltre alle macchine parcheggiate in disordine tra i gatti e rifiuti d’ogni genere. S’erano intestarditi sulla necessità di farci un’area di verde pubblico. Sembrava un pio desiderio, ma, dopo infinite riunioni talvolta perfino democratiche non avevano cambiato idea, avevano scritto al sindaco, lo avevano incalzato anche in campagna elettorale, erano decisi, determinati, uniti. Basta con i pullman e le auto, lì ci vogliamo un polmone verde per i nostri figli e i nostri anziani, più chiari di così! Facevano tenerezza. Tanto che il Comune, pur con i tempi lunghi della meditazione e della riflessione, alla fine aveva detto va bene. Non proprio detto-fatto, perché ci sono state ancora lungaggini a non finire, un anno solo per far sloggiare i gatti che poveretti manco hanno fatto i tignosi, però a maggio sono arrivate le ruspe. E in questi giorni, dopo ulteriori sonnecchiamenti, i lavori stanno finendo.

Eccolo qua il bel prato d’asfalto! Innovativo pratico ed economico, affermano con soddisfazione le teste pensanti dei Lavori Pubblici. Si tratta di erba sintetica color nero-di-seppia, che volutamente rassomiglia all’asfalto proprio per non creare stress negli abitanti del quartiere, molti dei quali non hanno mai visto l’erba verde in vita loro. Ma è anche un’erba semprenera (in contrapposizione alla banalissima erba sempreverde, che poi è impresa ardua mantenerla verde…) in ogni stagione, con la pioggia e con il sole. S’imbianca solo con la neve, ma dura poco. Garantito poi che non devi tagliarla mai, una volta “piantata” si stabilizza da sola per sempre. E non ha bisogno d’acqua, altro che i 5 litri per metroquadro tre-quattro volte per settimana di cui necessita uno stupido prato all’inglese. Ovvio, adesso ci fanno delle buche - non più di 8, pare - per piantarci ombrosi alberi, anche questo pretende il Quartiere. Saranno ovviamente alberi d’acciaio inossidabile, con foglie fisse. Li producono a Taranto. Disgraziatamente però l’ILVA ha problemi di consegna e ancora non ce li manda. Così, gli stitici alberelli di legno che hanno messo sono provvisori, per l’inaugurazione. Calma, Comitato di Quartiere, nessuno vi vuol fottere, là nello sporco palazzo di vetro nessuno si sognerebbe d’andar contro i vostri desideri… (Pier Giorgio Camaioni)

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