Il titolo
non vuole creare suggestione o destare curiosità quanto
piuttosto orientare l’attenzione su alcune conoscenze che
hanno a che fare non soltanto con l’uomo, ma con la vita
stessa sul pianeta Terra.
Pensiamo
che conoscere il Mare significhi avvicinarsi veramente alle
origini dell’Uomo. Altrettanto fermamente crediamo che per
amare, per rispettare il mare e la natura, nelle sue
molteplici manifestazioni, non si debba essere
necessariamente ambientalisti o ecologisti, ma ci voglia
conoscenza: infatti, si ama, si rispetta e si protegge
veramente ciò che si conosce, perché se ne comprende il
valore.
Da troppo
tempo, ormai, l’uomo ha la presuntuosa convinzione di poter
usare la natura dando ascolto alle proprie necessità e ai
propri bisogni, ma scordando che un organismo – e la Natura
è un grande organismo organizzato – quando viene attaccato,
sfruttato, leso e offeso si indebolisce, si ammala e lo
mostra attraverso sintomi che, col trascorrere del tempo,
divengono inconfutabili messaggeri di malattia.
Quando
l’organismo umano viene attaccato da virus o batteri, quando
respira o ingerisce sostanze tossiche, quando viene esaurito
da un lavoro che procura stanchezza cronica, quando viene
sfruttato in modo sconsiderato e umiliato dall’assenza di
rispetto e considerazione, si ammala e talora muore.
Crediamo forse che ciò non valga per la Natura e, in senso
ampio, per la Terra? Pensiamo forse che l’innalzamento della
temperatura del pianeta, la maggiore acidità delle acque
marine, le variazioni climatiche e, in specifico, alcuni
significativi cambiamenti di clima riguardanti il nord e il
sud della Terra, lo scioglimento dei ghiacci, l’aumento
dell’anidride carbonica nell’atmosfera, l’estinzione di
talune specie animali e il rafforzamento di alcuni tipi di
insetti e molto ancora siano manifestazioni casuali e non
sintomi di sofferenza del Pianeta Blu?
Ma
torniamo al mare …
“L’organismo
umano non è che un acquario marino e il nostro ambiente
interno non è che acqua di mare”: così affermò René
Quinton, fisiologo e biologo francese vissuto tra la fine
del 1800 e il primo ventennio del secolo appena tramontato.
Egli, come numerosi ricercatori poco conosciuti e
soprattutto non ri-conosciuti dal mondo accademico
ufficiale, condusse importanti studi in molti campi dello
scibile tra cui la geologia e l’oceanografia. Elaborò, nel
corso delle sue ricerche, una personale e audace ipotesi
scientifica sui minerali e gli elettroliti presenti nel
corpo umano, nonché su una stretta similitudine tra l’acqua
di mare e il plasma sanguigno.
L’acqua di
mare può essere considerata l’acqua minerale più completa
del pianeta, in quanto in essa sono contenuti quasi tutti
gli elementi esistenti in natura.
La
principale caratteristica dell’acqua di mare è la
salinità. La composizione dei sali contenuti è pressoché
costante, mentre è variabile la concentrazione. La salinità
media delle acque superficiali dei tre oceani Atlantico,
Pacifico e Indiano è del 75 per mille, con lievi differenze
secondo le latitudini e le stagioni. Nel mar Mediterraneo e
nei mari interni, la salinità oscilla da 35 a 39 per mille,
mentre la salinità risulta più elevata nel mar Rosso e nel
Golfo Persico (40-41 per mille); essa discende nel mar Nero
e in prossimità delle foci dei grandi corsi fluviali.
Vediamo in
specifico cosa contenga l’acqua marina, non per
improvvisarci chimici, ma semplicemente per renderci conto
quale straordinario laboratorio sia il mare:
I principali costituenti dell'acqua
di mare |
|
Valori originali |
Valori recenti |
|
Ione |
g/kg |
% |
g/kg |
% |
Rapporti Ione/CL |
Cloro, CL |
18,971 |
55,29 |
18,9799 |
55,04 |
0,99894 |
Solfato, SO4 = |
2,639 |
7,69 |
2,6486 |
7,68 |
0,13940 |
Carbonato, CO3 = |
0,071 |
0,21 |
- |
- |
- |
Bicarbonato, HCO3 - |
- |
- |
0,1397 |
0,41 |
0,00735 |
Bromo, Br - |
0,065 |
0,19 |
0,0646 |
0,19 |
0,00340 |
Fluoro, F - |
- |
- |
0,0013 |
0 |
0,00007 |
Ac. Borico, H3BO3 |
- |
- |
0,0260 |
0,07 |
0,00024 |
Sodio, NA + |
10,497 |
30,59 |
10,5561 |
30,61 |
0,55560 |
Magnesio, Mg + |
1,278 |
3,72 |
1,2720 |
3,69 |
0,06695 |
Calcio, Ca + + |
0,411 |
1,20 |
0,4001 |
1,16 |
0,02106 |
Stronzio, Sr + + |
0,411 |
1,20 |
0,0133 |
0,04 |
0,00070 |
Potassio, K + |
0,379 |
1,10 |
0,3800 |
1,10 |
0,02000 |
Totale
|
34,311
|
100,11
|
34,4816
|
99,99
|
|
I costituenti secondari dell'acqua di
mare
|
|
Contenuto in g/kg |
Limiti di Variazione |
Elementi |
Contenuto in g/kg |
Limiti di Variazione |
Alluminio Al |
500 |
10-1900 |
Gallio Ga |
0,5 |
|
Silicio Si |
500 |
20-4000 |
Cerio Ce |
0,4 |
|
Rubidio Rb |
200 |
|
Lantanio La |
0,3 |
|
Azoto N |
100 |
10-170 |
Ittrio Y |
0,3 |
|
Litio Li |
100 |
10-170 |
Mercurio Hg |
0,3 |
|
Iodio I |
50 |
10-70 |
Piombo Pb |
0,2 |
0,1-0,5 |
Fosforo P |
50 |
1-100 |
Molibdeno Mo |
0,2 |
0,1-2,0 |
Bario Ba |
50 |
|
Argento Ag |
0,21 |
|
Ferro Fe |
10 |
2-20 |
Bismuto Bi |
0,2 |
|
Zinco Zn |
5 |
2-20 |
Cobalto Co |
0,2 |
|
Manganese Mn |
4 |
3-20 |
Antimonio Sb |
0,2 |
|
Selenio Se |
4 |
|
Scandio Sc |
0,04 |
|
Stagno sn |
3 |
|
Oro Au |
0,0006 |
|
Vanadio V |
3 |
3-7 |
Radio Ra |
0,2x10-1010 |
1x1014 |
Arsenico As |
3 |
3-80 |
|
|
3x1010 |
Rame Cu |
2 |
0,4-90 |
Germanio Ge |
presente |
|
Cesio Ce |
2 |
|
Voltramio W |
presente |
|
Nichel Ni |
2 |
0,1-7 |
Cadmio Cd |
presente |
|
Uranio U |
1,5 |
0,15-1,6 |
Cromo Cr |
presente |
|
|
Segue la
tabella della composizione ancor più dettagliata dell’acqua di
mare con salinità 35 per mille:
Élement
Hydrogène H2O
Oxygène H2O
Sodium NaCl
Chlore NaCl
Magnésium Mg
Soufre S
Potassium K
Calcium Ca
Brome Br |
Poids
Atomique
1.00797
15.9994
22.9898
35.453
24.312
32.064
39.102
10.08 79.909 |
ppm
110,000
883,000
10,800
19,400
1,290
904
392 411
67.3 |
Élement
Molybdène Mo
Ruthénium Ru
Rhodium Rh
Palladium Pd
Argent Ag
Cadmium Cd
Indium In
Étain Sn
Antimoine Sb |
Poids
Atomique
0.09594
101.07
102.905
106.4
107.870
112.4
114.82
118.69
121.75 |
ppm
0.01
0.0000007
.
.
0.00028
0.00011
.
0.00081
0.00033 |
Hélium
He
Lithium Li
Béryllium
Be
Bore B
Carbone C
Azote N
Fluor F
Néon Ne
Aluminium Al
Silicium Si
Phosphore P
Argon Ar
Scandium Sc
Titane Ti
Vanadium V
Chrome Cr
Manganèse
Mn
Fer
Fe
Cobalt Co
Nickel Ni |
4.0026
6.939
9.0133
10.811
12.011
14.007
18.998
20.183
26.982
28.086
30.974
39.948
44.956
47.90
50.942
51.996
54.938
55.847
58.933
58.71 |
0.0000072 0.170
0.0000006
4.450
28.0
15.5
13
0.00012
0.001
2.9
0.088
0.450
<0.00000
0.001
0.0019
0.0002
0.0004
0.0034
0.00039
0.0066 |
Tellure Te
Iode I
Xenon Xe
Césium Cs
Baryum Ba
Lanthane La
Cérium Ce
Praseodyme
Pr
Neodyme
Nd
Samarium Sm
Europium Eu
Gadolinium Gd
Terbium Tb
Dysprosium Dy
Holmium Ho
Erbium Er
Thulium Tm
Ytterbium Yb
Lutécium Lu
Hafnium Hf |
127.6
166.904
131.30
132.905
137.34
138.91
140.12
140.907
144.24
150.35
151.96
157.25
158.924
162.50
164.930
167.26
168.934
173.04
174.97
178.49 |
.
0.064
0.000047
0.0003
0.021
0.0000029
0.0000012
0.00000064
0.0000028
0.00000045
0.0000013
0.0000007
0.00000014
0.00000091
0.00000022
0.00000087
0.00000017
0.00000082
0.00000015
<0.000008 |
Cuivre Cu
Zinc Zn
Gallium Ga
Germanium Ge
Arsenic As
Sélénium Se
Krypton Kr
Rubidium Rb
Strontium Sr
Yttrium Y
Zirconium Zr
Niobium Nb |
63.54
65.37
69.72
72.59
74.922
78.96
83.80
85.47
87.62
88.905
91.22
92.906 |
0.0009
0.005
0.00003
0.00006
0.0026
0.0009
0.00021
0.120
8.1
0.000013
0.000026
0.000015 |
Tantale Ta
Tungstène W
Rhénium Re
Osmium Os
Iridium Ir
Platine Pt
Or Au
Mercure Hg
Thallium Tl
Plomb
Pb
Bismuth Bi
Thorium Th
Uranium U
Plutonium Pu |
180.948
183.85
186.2
190.2
192.2
195.09
196.967
200.59
204.37
207.19
208.980
232.04
238.03
(244) |
<0.0000025
<0.000001
0.0000084
.
.
.
0.000011
0.00015
.
0.00003
0.00002
0.0000004
0.0033
. |
In passato, il
tasso di salinità veniva misurato facendo evaporare l’acqua e
pesando i sali rimanenti. A causa della difficoltà e della
scarsa attendibilità di tale metodo, ci si orientò alla
misurazione della salinità mediante la conduttività elettrica.
La salinità è
più elevata sulla superficie delle acque calde e tropicali, ove
si verifica ovviamente un processo di evaporazione superiore
alla quantità di precipitazioni annue. Come si è detto, inoltre,
è più bassa in prossimità delle foci di grandi fiumi, dove vi è
purtroppo anche un elevato livello di sostanze inquinanti e
acidificanti.
La salinità è
approssimativamente uguale al peso, in grammi, dei sali
disciolti ogni 1000 g d’acqua di mare. Le acque dei mari interni
hanno una salinità media di 35 per mille (come nella tabella
riportata): ciò significa che su 1000g di acqua di mare
generalmente 965 g sono di acqua pura e 35 di sali.
La chimica ci
insegna che i sali sono degli ioni: i cationi hanno una carica
elettrica positiva e gli anioni una carica elettrica negativa. I
sali sono elettricamente neutri perché la carica dei cationi e
degli anioni è opposta e uguale. Quando i sali sono disciolti in
acqua, si scindono in cationi e in anioni, ad esempio, il più
conosciuto cloruro di sodio NaCl si scompone in Na+ Cl-.
Gli ioni
principali che compongono il 99% dei sali disciolti nell’acqua
di mare sono sei e sono quelli di: sodio, cloruro, solfato,
magnesio, calcio e potassio.
E’ singolare
notare che gli ioni principali nell’acqua di mare siano
costanti. Ciò significa che sono in proporzione costante
rispetto agli altri ioni e rispetto alla salinità, nella maggior
parte delle regioni oceaniche. In sintesi, i sali del mare hanno
una composizione costante e sono costituiti dal 55% di ioni di
sodio, 31% di cloruro, 8% di solfato, 4% di magnesio, 1% di
calcio e 1% di potassio. Ovviamente, ciò non vale quando l’acqua
di mare incontra l’acqua dolce: l’acqua dei fiumi ha infatti una
composizione diversa rispetto all’acqua del mare, ad esempio,
contiene una maggiore quantità di calcio.
I sali del
mare provengono principalmente dalle rocce: i cationi dalla
superficie dei suoli e gli anioni dalla profondità dei terreni.
La
composizione e la concentrazione dei sali degli oceani sono,
come si è detto, costanti. Ciò significa che gli oceani non
hanno subito cambiamenti da miliardi di anni. Le prove
geologiche indicano che la concentrazione e la composizione dei
mari sono le medesime almeno da 1,5 miliardi di anni. La maggior
parte degli altri elementi presenti nell’acqua di mare non è
invece costante; neppure i gas più importanti come l’ossigeno e
il diossido di carbonio sono costanti.
Dopo questo
“tuffo” nella chimica, è importante, a questo punto, considerare
la notevole analogia fra la composizione chimica dell’acqua di
mare e il plasma sanguigno, che è appunto una componente del
sangue. Il plasma è costituito principalmente da acqua (92%
circa), proteine (7%) e sali minerali.
L’analogia tra
la composizione dell’acqua di mare e il plasma sanguigno ci
riconduce alla fondata ipotesi che la vita abbia avuto origine
nel Mare. Questa relazione non vuole suscitare in noi
semplicemente una romantica e suggestiva visione o rispolverare
la teoria evoluzionistica, ma rammentare il legame profondo,
ancestrale e indissolubile fra l’uomo e il mare. Tale legame
“intimo” non è solo correlato alla composizione chimica:
infatti, il mare è presente nella psiche, nell’immaginario
dell’uomo di ogni epoca e di ogni latitudine..
Lo si trova,
come il cielo, nella pittura, nella letteratura, nella musica,
nella simbologia, nei miti (il mare è sempre popolato da
straordinarie creature!), nei sogni. L’uomo e il mare si
appartengono l’un l’altro e forse un giorno daremo ragione a
Euripide, drammaturgo greco vissuto nel IV sec. a.C., meglio
conosciuto come l’autore della Medea, il quale sosteneva che «il
mare guarisce le malattie degli uomini».
Con uno
sguardo scientifico, da cercatori di Verità, che non rifiuta
l’essenza spirituale, la Vita si è manifestata come un processo
di “aggregazione” partendo da “mattoni” allo stato ionico e da
configurazioni molecolari più complesse in soluzione e in
sospensione. Tale affermazione ci conduce proprio alla matrice
vitale in cui questi elementi dispersi venivano a legarsi:
l’Acqua e più precisamente l’acqua marina dell’oceano
primordiale.
L’acqua marina
attuale è notevolmente più salata - circa 3 volte e mezzo - di
quella dell’oceano primitivo, a causa dell’incessante procedere
del dilavamento dello stato crostale, per cui se volessimo
ottenere nuovamente le concentrazioni che lo caratterizzavano,
dovremmo diluirla del medesimo rapporto sopra citato, ottenendo
così il mezzo di sostentamento e di sviluppo dei più antichi
organismi marini unicellulari. Anche nell’uomo sono presenti
questi antichi “codici”, questo patrimonio filogenetico: lo
stesso liquido interstiziale da cui i nostri tessuti traggono
nutrimento è comparabile all’acqua marina primigenia.
Da un punto di
vista funzionale, potremmo considerarci una sorta di colonia
organizzata e ordinata di elementi unicellulari dotati della
indispensabile “frazione oceanica”, il plasma sanguigno, il
quale consente loro di vivere come al momento nel quale
cominciarono a esistere i più antichi organismi marini
unicellulari.
Di tutto ciò
si accorse proprio il poco conosciuto René Quinton, il quale per
primo, con riscontri analitici alla mano e numerosi esperimenti
come prova, pose l’attenzione sulle relazioni poc’anzi
accennate. Egli fu anche l’iniziatore di un diffuso ed efficace
trattamento, che definì talassoterapia, su determinate
patologie, convinto che la maggior parte delle malattie che
affliggono l’umanità abbiano origine da uno squilibrio della
“frazione oceanica interna” che tuttora ci caratterizza
organicamente.
Seppure senza
ulteriori approfondimenti e verifiche, gli studi di Quinton
vennero accantonati. Non si possono però criticare
grossolanamente i principi fondamentali biofisiologici che sono
alla base delle sue affermazioni, anche perché nella prima metà
del XX secolo gli studi di un premio Nobel per la medicina,
Alexis Carrel, uno dei primi seguaci di Quinton, posero su
solide basi scientifiche questi stessi criteri che permisero
alle conoscenze sui trapianti d’organo di evolvere, infatti, si
vide che il miglior mezzo di conservazione e nutrimento degli
organi espiantati e in attesa di reimpianto altro non fosse che
acqua di mare resa batteriologicamente pura e ridotta in
condizioni di isotonia mediante l’adeguata diluizione per
renderla confacente alle aspettative degli organismi superiori.
Abbiamo detto
“acqua pura e ridotta in condizioni di isotonia”…Il prefisso
iso significa uguale; in medicina, un fluido è definito
isotonico quando presenti la medesima concentrazione molecolare
del plasma sanguigno. Nel caso di una soluzione salina, la
concentrazione è pari a 9 parti per mille. La concentrazione
isotonica quindi non contiene che 1/3 in sali dell’acqua degli
oceani, quindi in 100cc di una soluzione isotonica d’acqua di
mare, 9cc sono di sali disciolti e 91 cc di acqua pura. Un
ritorno all’oceano primordiale …
Probabilmente,
non ci stupiremmo di ciò e di altri aspetti riguardanti l’acqua,
se avessimo compreso la reale importanza della sua presenza ed
estensione (pari ai 2/3) sul pianeta Terra e nel nostro
organismo.
La vita viene
dal mare: ogni essere umano trascorre immerso nel liquido
amniotico (composto per il 99% da acqua e del resto di proteine,
lipidi, glicidi, sodio potassio calcio, ferro e cristalli di
ossalati e urati) per i primi nove mesi della sua esistenza. Non
lo scordiamo: l’uomo prima di respirare, conduce un’esistenza
acquatica! Inoltre, l’elemento vivente più semplice è la cellula
e non si può concepire una cellula se non nell’acqua: nell’aria
infatti il suo contenuto interno evaporerebbe.
Si parla da
molto tempo dell’importanza di proteggere le foreste tropicali,
considerate “polmoni” per la produzione di ossigeno grazie alla
captazione dell’anidride carbonica a mezzo della fotosintesi
clorofilliana, ma in realtà la maggior produzione di ossigeno è
avvenuta e avviene grazie al fitoplancton presente negli oceani,
che è costituito da piante unicellulari in grado di attuare la
fotosintesi, attraverso la quale questi organismi assorbono
l’energia solare per trasformare anidride carbonica e acqua in
carboidrati (per il nutrimento) con rilascio di ossigeno. E’
quindi il fitoplancton che sin dalle origini – prima degli
alberi - ha costituito la riserva di ossigeno atmosferico della
Terra e che tuttora contribuisce alla sua produzione.
Non si sa
precisamente quante specie di fitoplancton esistano, ma di
sicuro ve ne sono alcune migliaia fino ad arrivare negli strati
più profondi (sino a dove arrivano i raggi solari, quindi
probabilmente circa a 200 m) e a profondità ancora maggiori in
uno stato di quiescenza.
Ogni anno
queste masse immense di microrganismi insieme alle foreste
estraggono dall’atmosfera circa la metà dell’anidride carbonica
liberata dall’uomo riducendo l’effetto serra di cui tanto si
parla da alcuni anni. Per questo e numerosi altri motivi
dovremmo riflettere sul danno significativo provocato
dall’inquinamento dell’ecosistema marino (e non soltanto!) non
come una a realtà separata da noi, ma in costante interazione
con l’uomo. Ed è per tale motivo che il nostro sguardo verso il
mare non è né romantico, né sentimentale, anche se lo amiamo
all’alba come al tramonto, quando è calmo e quando s’increspa,
ma è guidato dalla convinzione che porvi attenzione,
un’attenzione vera e consapevole, diverrà sempre più necessario
per la salvaguardia del pianeta e dell’uomo stesso.
Euripide
sosteneva che il mare guarisce le malattie degli uomini, ma pure
che il pensiero
successivo dell’uomo sia immancabilmente più saggio. Purtroppo,
non pare che sia sempre così … Troppo spesso l’uomo si trasforma
in mercante e rinuncia alla saggezza per appagare bisogni e
desideri, scordando che esistono principi irrinunciabili perché
fondamenti della Vita stessa.
René
Quinton enunciò le tre leggi fondamentali del
mare, poiché lo riconobbe quale organismo vivente ordinato e
organizzato. Sarebbe tempo che lo ricordassimo insieme a tutti i
principi che animano e muovono la Natura, così da dare inizio a
un vero e radicale risanamento di questo pianeta e dell’uomo
stesso.
Di Quinton
qualcuno scrisse: «Portava in sé, in forma acuta, una malattia:
l’amore per gli uomini».
Mi auguro che questa malattia sia
contagiosa!
Dott.ssa Anna Teresa Iaccheo
In memoria di Natalia
Estemirova
16 Luglio 2009
|