Tolleranza zero contro l’insetto killer delle palme - Dott. Claudio Littardi

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Articolo  pubblicato su "IL FLORICULTORE" del mese di novembre 2009

Con la fine di Agosto 2009 le trappole ecologiche a feromoni, collocate nel palmeto storico dei Giardini Winter di Bordighera, hanno catturato alcuni insetti adulti. Prima di allora, l’ultimo esemplare adulto finito nella trappola risaliva all’estate del 2008 e pochi giorni dopo la palma infestata era stata localizzata e distrutta. La prima infestazione risale all’autunno 2006 e da allora tutte le palme infestate sono state distrutte. Nel complesso, in due anni sono state abbattute 6 palme. Il dato è incoraggiante e forse dimostra che una pronta azione di distruzione dei focolai, senza troppi indugi, può dare risultati
Claudio Littardi

significativi. Non dimentichiamo che in altre regioni, nello stesso periodo, le palme attaccate dal Punteruolo Rosso sono state migliaia.

Purtroppo, pochi giorni dopo, il servizio di vigilanza comunale ha localizzato due focolai in giardini privati, a cui è presto seguito un terzo. Subito è scattato l’ordine di abbattimento e distruzione delle tre palme infestate. L’obiettivo pricipale che si cerca di perseguire resta quello di evitare la fuga di insetti adulti verso altre piante vicine. La situazione ci impone di sacrificare alcune piante per scongiurare gli effetti  devastanti di una infestazione generalizzata. Contro il Punteruolo Rosso tolleranza zero!

CON L’ABBATTIMENTO E LA DISTRUZIONE DELLE PALME INFESTATE SI EVITA LA FUGA DI INSETTI ADULTI VERSO ALTRE PALME VICINE.

L’avvolgimento del capitello della palma abbattuta con una rete serve ad evitare la fuga degli insetti adulti di Rhynchophorus ferrugineus.

Il Servizio giardini del Comune di Sanremo con il “Centro Studi e Ricerche per le Palme hanno scatenato una “caccia” minuziosa al Punteruolo Rosso. Sono stati attivati controlli periodici ed è stata sensibilizzata la cittadinanza, invitando a denunciare prontamente l’avvistamento di insetti o sospette infestazioni di palme.

L’esecuzione sistematica degli abbattimenti  – tecnica peraltro prevista dal decreto di lotta obbligatoria – ha, fino ad oggi, impedito la crescita esponenziale delle popolazioni di Punteruolo Rosso nella Riviera di Ponente. Non dimentichiamo che ogni coppia di adulti di Rhynchophorus ferrugineus può dare vita a decine di soggetti in grado di riprodursi a loro volta e questo può succedere circa ogni 6-7 mesi. Un rapido calcolo ci può fornire le dimensioni e la gravità del fenomeno.

 AZIONI DI DIFESA E LA LOTTA

L’unica possibilità che abbiamo per salvare le migliaia di palme, che fanno parte dello storico paesaggio della Riviera italiana e francese, è eliminare con certezza ogni forma vivente dell’insetto.

Ma come fare? In questi anni si è parlato molto di “rimedi efficaci” e il settore commerciale ha fornito molte proposte non sempre però supportate da rigorose prove scientifiche. Sono state prospettate tecniche di diversa natura: dall’endoterapia alle microcapsule, dalle aspersioni

con prodotti di origine naturale a “bombe” chimiche, dalla lotta biologica a operazioni agronomiche di “pulizia biologica”, sino a giungere ad applicazioni di alta tecnologia come le microonde. Purtroppo le notizie che giungono dai vari “fronti caldi” non sono incoraggianti e i focolai di Punteruolo Rosso continuano a diffondersi.

Probabilmente non abbiamo ancora trovato il modo giusto per debellare questo parassita e le facili illusioni si scontrano spesso con deludenti fallimenti.

La ricerca scientifica è in ritardo, ma grazie al progetto “Tecniche di difesa dal Punteruolo Rosso delle palme, Rhynchoforus ferrugineus (DIPROPALM)” – finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con D.M. 684/7303/08 del 12.3.2008 – ci si avvicina alla divulgazione di una prima parte dei risultati scientifici frutto di un rigoroso lavoro di ricerca.

Per quanto riguarda l’endoterapia, nonostante la tecnica riduca notevolmente i rischi per l’ambiente, non sono disponibili sufficienti prove sperimentali comprovanti l’efficacia degli insetticidi impiegati. Nel contempo sussistono incertezze circa le modalità di applicazione e le conseguenze dovute ai danni meccanici subìti dalle palme.

Circa invece i prodotti a base di nematodi entomopatogeni (Steinernema carpocapsae), sebbene in laboratorio ottengano buoni risultati, non sembrano confermare l’efficacia nelle applicazioni in campo. Lo stesso vale per i funghi entomopatogeni (gen. Beauveria).

Ultimamente è stato proposta, come metodo di lotta, la ripulitura meccanica della palma da ogni forma biologica, utilizzando strumenti da taglio. Sebbene la pratica sia apprezzabile per il basso impatto ambientale, non dovrebbe essere proposta come tecnica di lotta, ma come tentativo ultimo per salvare singole piante di rilevante pregio ornamentale.

Non dimentichiamo, infatti, che le gravi ferite provocate ai tessuti con i tagli molto invasivi, esercitano una sensibile attrazione verso gli adulti colonizzatori.

Fase conclusiva del ciclo biologico del Punteruolo Rosso, che coincide anche con l’ultimo momento utile per ottenere la massima efficacia degli abbattimenti controllati.

Nella ricerca della palma ospite, il Punteruolo Rosso risale le fonti di molecole volatili liberate dalle palme ferite. Per ridurre il rischio si dovrebbe irrorare periodicamemte la palma “risanata”, ma per quanto? L’esperienza fatta in Riviera (Ligure di Ponente – N.d.r.) ha visto la palma reinfestarsi in pochi mesi ed stato poi necessario abbatterla urgentemente. Questa tecnica, se non praticata con professionalità, rischia di lasciare in piedi una palma che conserva tracce di insetti allo stato biologico iniziale, che, dopo poco tempo, possono infestare le altre palme vicine. Teniamo conto che è difficile poter garantire di aver asportato meccanicamente ogni forma biologica dell’insetto. Tentativi di curare singole palme potrebbero comportare il rischio di lasciare in vita anche pochi insetti, ma con effetti devastanti per migliaia di altre palme!

È quello che è successo prima in Spagna, poi in Sicilia, Campania, Puglia, Marche, Abruzzo, Molise, Calabria, Sardegna e Lazio, regioni dove le palme morte si contano, in alcuni casi, a migliaia. Certo, in queste realtà catastrofiche, dove è difficile contare anche i singoli focolai, distruggere le palme infestate può essere meno importante e si può tentare di salvare qualche esemplare di rilevante valore ornamentale o affettivo. In questi casi, se qualche insetto sopravvive non potrà peggiorare più di tanto una situazione già estremamente compromessa.

FORSE E' MANCATA UNA VERA STRATEGIA

Qui nella Riviera dei Fiori, rispetto alle realtà sopra citate, la situazione è diversa! Forse

possiamo ancora salvarci, ma non dobbiamo cadere nella trappola sentimentale di cercare di salvare qualche palma con interventi curativi più o meno efficaci e mettere così a repentaglio un patrimonio immenso.

Quale responsabilità è quella di consigliare di tentare la salvezza di una palma con il rischio di essere gli “untori” per altre decine di migliaia di esemplari!

Per la Riviera non basta riuscire ad uccidere il 90% degli insetti, su singole palme, per poter evitare il disastro! Una coppia sopravvissuta può essere devastante per l’ambiente circostante grazie alla esponenziale rapidità di riproduzione, dovuta alla massiccia ovodeposizione.
La città di Bordighera rappresenta oggi un baluardo per la difesa delle palme della Riviera dei Fiori ed è, quindi, di estrema importanza continuare a fronteggiare il Punteruolo Rosso eliminando, senza indugio, le piante infestate.

Il Centro Studi e Ricerche per le Palme non può che invitare l’Amministrazione del Comune di Bordighera a perseverare in questa lotta. Possiamo solo sperare che i tecnici trovino, sempre e in tempo utile, i “focolai” e che i cittadini collaborino, come è stato fino ad oggi, alla “caccia”.
Ma soprattutto chiediamo che si continui a rispettare rigorosamente le disposizioni di abbattimento e distruzione delle palme infestate in loco con biotrituratore! Solo così possiamo sperare di evitare quello che oggi sta accadendo in Italia e, purtroppo, anche nella troppo vicina Francia. Non abbassiamo la guardia!

Dott. Claudio Littardi

Presidente del Centro Studi e Ricerche per le Palme - Sanremo

Immagini di Matteo Bordighera

PER SAPERNE DI PIU’

Centro Studi e Ricerche per le Palme

Corso Cavallotti 113

Sanremo (IM)

tel. e fax 0184 541623

centrostudipalme@live.it

BIBLIOGRAFIA

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Centro Studi e Ricerche per le Palme di Sanremo. Il punteruolo rosso è alle porte. Giornata tecnica di informazione scientifica - Incontro internazionale. Sanremo, 9 febbraio 2007.

Centro Studi e Ricerche per le Palme di Sanremo. Organizzazione e gestione del piano di contenimento e lotta al Rhynchophorus ferrugineus. Sanremo, 7 novembre 2007.

Littardi Claudio, 2007. Dendrochirurgia in chioma. Una nuova opportunità nella lotta al punteruolo rosso delle palme. Flortecnica 12/2007, pp. XI-XII.

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Dies Palmarum - V Biennale Europea delle Palme. Le palme del Mediterraneo e la minaccia dei nuovi predatori. Sanremo, 12-14 marzo 2008.

Littardi Claudio, Emilio Caprio 2008. Potatura delle palme: un profumato cocktail per il punteruolo rosso. Clamer informa 11/2008, pp.13-16.

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